Floating Whispers

"Good Will Hunting" è proprio un bel film, uno di quelli che rivedo sempre con piacere. Ha belle frasi, una bella morale, un immenso cast. Davvero un film che merita. E' riuscito a distrarmi un po' dalla novità del telefono. Ebbene si, ho cambiato cellulare (e sti cazzi?) e non sapendo come funzioni, considerando il fatto che sono sprovvisto di manuale d'istruzioni, devo scoprirlo piano piano.
Che dire, sto diventando un salame anche io, e la cosa mi spaventa.


...


Nooo, ma quando mai! Anzi, mi piace scherzarci su!
E' vero, ho fatto un bel passo in quella direzione, ma sapete come la penso dei Salami. E ormai avete anche imparato a conoscermi quel tanto che basta per poter dire che tento di non essere banale. Ma mi rendo conto che è davvero dura.

In ogni caso, cambiamo discorso e veniamo al nostro sussurro (eh già, ho ricominciato con le mie enormi digressioni).
Ci sono dei giorni in cui ognuno di noi, senza una vera e propria ragione, risulta essere poco ispirato. Giorni in cui ci manca quella sensazione dentro che ci spinge a voler fare una cosa, a voler vedere qualcuno in particolare. Ad esempio (e forse qui i lettori maschi mi capiranno) una di quelle domeniche senza calcio e senza compagnia, passate apaticamente sul divano a vedere senza interesse quei film che la televisione passa.
Giornate di questo tipo capitano e, sinceramente, le odio, perché mi sembrano come uno spreco di tempo.
La consapevolezza di ciò mi ha portato a due soluzioni:
- Usare queste giornate come momenti di recupero fisico e mentale;
- Dire si a qualsiasi offerta.
Nel primo caso, è una cosa che torna utile. Fintanto che la mente e il corpo sono rilassati, siamo sempre in grado di dare il cento per cento nei giorni seguenti. Inoltre non possiamo pretendere di non ricaricare mai le pile: qualche volta va fatto, dunque meglio utilizzare giorni così.
Nel secondo caso, vi dissi tempo fa (?) che amavo l'incertezza, gli imprevisti. Danno colore alla vita portando ventate di novità in grado di trasformare intere giornate, perché basta un gesto inatteso, un incontro inaspettato, anche solo fosse il sorriso di un bambino nella macchina di fronte alla tua mentre guidi per raggiungere al mare un amico, per dare una svolta sensazionale alla giornata. Ma anche una delusione, un qualcosa di triste: sempre meglio di niente.
Così, alla fine, se dovesse andare bene c'è da sorridere, se dovesse andare male c'è da imparare. Perciò lo reputo un modo eccellente per non lasciarsi schiacciare dall'apatia.

Voi come affrontereste giornate come queste?

Novantuno sussurri. Si va per il cento. Incredibile!
Inoltre 91 è il mio anno di nascita, è anche 19 al contrario e, allo stesso tempo è 7 (numero molto particolare sotto molti punti di vista) per 13 (il mio numero sfigato).
Odi et Amo, dunque.
Mentre per il fatto che sono le 5:30 passate, beh, direi solo "odi". Ho fatto davvero tardi. Ma ormai il danno (?) è fatto. E per una serata così divertente ne è valsa la pena.

Veniamo a noi. Notte del Salame, bando alle ciance introduciamo il nostro ospite.
Egli, e mi rivolgo con tale epiteto per enfatizzarne l'importanza, viene dalle oscure località della Transilvania. Un bell'applauso per il nostro "Dracula".

Dracula è un tipo di Salame esclusivamente notturno. Non potete non riconoscerlo, in quanto i suoi dettagli fisici sono di forte impatto visivo. Odia talmente tanto la luce del sole che il suo colorito è pallido da far impressione ai vivi e invidia ai morti, ed enfatizza questo suo pallore cutaneo con un forte contrasto generato dai dettagli, che vanno dagli abiti scuri ed eleganti ai capelli di buio, dalla solennità dei suoi gesti alle occhiaie nero fuliggine. Alcuni di loro non hanno un titolo nobiliare autentico, eppure per il loro modo di fare e di essere sembrerebbero apparire come importanti Conti di tempi lontani. Hanno un fascino estetico particolare e unico nel loro genere, fatto di pochi sorrisi e molti sguardi intensi, come se potessero scrutarti nell'anima.

Amano la calma e la pace dei sensi, sopportando malvolentieri il caos. Spesso amano la solitudine, c'è chi crede perché pochi siano eccentrici a tal punto da poterli capire, chi invece sostiene una loro spiccata presunzione e senso di superiorità. Come sempre, la verità è nel mezzo, ma se sia leggermente più da una parte che dall'altra dipende di persona in persona. Ciò che è certo è che odiano la luce del sole, per un motivo o per un altro. Questo è conseguenza e causa della loro vita notturna, che tuttavia non amano trascorrere in locali trendy. Sono tipi dimenticati, estinti. Gente abituata ad aprire la carrozza alla propria dama, a corteggiarle e a trattare le donne con il dovuto garbo e la necessaria galanteria. Legati a codici etici e morali ben diversi dai nostri. Antichi, per essere precisi.
Dovrebbero stare in un museo.
La discoteca più in voga della città è proprio fuori questione. Meglio una buona e sana lettura al chiaro di luna, meglio una penna con calamaio d'inchiostro e una pergamena da riempire di parole. Meglio la solitudine, dunque. E se proprio così non dovesse essere, allora meglio pochi ma buoni.
Alcuni di loro hanno strane perversioni autoerotiche con fedelissime e intramontabili amiche nelle notti di solitudine, il che potrebbe giustificare anche le forte occhiaie. Sebbene sia una pratica molto diffusa, si dice che detengano un importante riconoscimento in tale campo, ma nessuno ha mai fatto outing per raccontarlo.
...

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Il sussurro di oggi sembra una faccina molto triste (XC).
Non dico che sia così, mentirei, ma in parte ci prende. No, non sono triste. Mi sto solo Salamizzando un po', migliorando la qualità e la modernità del mio telefono ormai arrivato al suo limite.
Finirà anche lui nel cassetto dei ricordi e, chissà, magari tra qualche anno lo ritroverò con lo stesso piacere con cui ho riscoperto il mio vecchio telefono.
Rivedere ciò che sono stato mi piace. Non amo perdermi nel passato, ma di tanto in tanto ricordare la strada che mi ha condotto fino a questo punto lo trovo costruttivo. Rianalizzo situazioni quasi dimenticate, valutandole con maggiore esperienza rispetto ad anni fa e, alla fine, per quanto certe cose possano non essere legate a piacevoli ricordi, riesco sempre ad imparare qualcosa.
Ad esempio, volete sapere che cosa mi ha insegnato il ritrovamento di un mio vecchio orologio?
Che so' le 4:30 e che tra un po' devo rista' in piedi, quindi devo annammene a dormì, porca miseria!
'Notte =D

Mio dio ma è prestissimo!
Tranquilli non sono ubriaco. Pubblico presto solo perché domani voglio alzarmi prima per andare a studiare.
Ebbene si, mi brucio uno dei miei pochi giorni per dormire un numero di ore umano. Qualche sacrificio va pur fatto, dopotutto.

Ricordate che appuntamento è quello di stasera?
Io me lo sono ricordato giusto stamattina, ma è normale, lo sapete fin troppo bene.

Dopo le dieci donne e i dieci tipi di shopper da evitare, stanotte guardatevi bene da questi...

Dieci compagni di banco!

• IL SECCHIONE: sempre chino sui libri, scrive più veloce di uno stenografo ogni parola del professore, sistemandosi con la mano sorda gli occhiali che gli calano verso la punta del naso, tanto l'impeto. Muto come una tomba, non presta attenzione ai tuoi miseri tentativi di socializzazione, mostrandoti un'espressione seria anche in risposta alle migliori battute. Riderà solamente a quelle più squallide dei professori, come se cercasse di ingraziarseli. Ma tu cerchi di convivere con tutti questi macrodifetti, sperando che poi al compito... Al compito che? Illuso. Anzi, ringrazia che non ha denunciato il tuo tentativo di imbroglio!


• LEO BONUCCI: il nome prende ispirazione dal difensore della Juventus. Su di lui se ne son dette tante, specie per le voci sulla sua passione per le scommesse sportive. Poiché mi piace essere auto-ironico, non potevo non scegliere questo nome. Ogni mattina viene con i fogli delle quote dei migliori cinque bookmaker, corredandoli di classifiche e statistiche. Esordisce con la frase:"Stanotte ho studiato!" e, dopo aver proposto un improbabile sistema con le partite della seconda divisione Ungherese e della terza divisione Svedese, dichiara ogni volta:"Stavolta sbancamo, fidate". Tu continui a fidarti, ma non è mai cassa, vi frega sempre una squadra sicura. Continui a perdere un sacco di spicci, continui a perdere tempo, continui a perdere perfino le spiegazioni. E poi a casa sono mazzate di studio.


• IL FANCAZZISTA: se lo frequentassi nel tempo libero sarebbe il massimo, ma sei convinto che in classe rende molto di più. E' il simpaticone, sa farti ridere sempre, anche a costo di venir ripreso dal docente. Ne sa una più del diavolo, sa imitare chiunque e ha sempre la battuta pronta, ma a stargli dietro rischi seriamente di compromettere l'anno.


• IL DIAVOLO TENTATORE: All'inizio sembrate serissimi, prendete appunti, seguite con interesse, riflettete anche su ciò che vi viene detto. Poi pausa, vi guardate negli occhi per qualche secondo, e lui propone:"Bar?" Ah, quante volte sei davvero riuscito a dire di no alle pizzette del bar? O al caffé? O a qualsiasi sua altra proposta?


• IL CANTASTORIE: Nel momento principale, quello che se lo capisci hai risolto ogni problema, ma che se te lo perdi sei nel fango, comincia a raccontarti le sue inverosimili esperienze che ha vissuto &...

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Eccoci qui con quella che dovrebbe essere la conclusione dei miei sussurri sentimentali cominciati tre sere fa. Ovviamente sarà la fine di questa "saga", ma ciò non implica che smetterò di essere tenerone anche in futuro. Mi conoscete oramai, sapete che non sarei in grado di poter fare una cosa simile.

Bene, visto che domani mi devo alzare presto (se c'è qualche stalker sveglio, potreste anche ormai conoscere i miei orari), veniamo al dunque in maniera diretta, senza i miei soliti voli pindarici.

Spesso mi capita di ascoltare di persone che si lamentano del proprio partner. La trovo una cosa abbastanza normale, ma ciò non implica che non susciti in me profonda curiosità. Perché queste persone si lamentano? Beh, ognuna avrà le sue buone ragioni che non biasimo. Però mi vengono in mente alcune domande, pensando a queste lamentele.
La prima è, riferendomi al sussurro di ieri sera: Siete sicuri che siete una coppia ben assortita?
E qui crollano la maggior parte delle rimanenti. Vi invito a riflettere se vivete una relazione su questa domanda.
Vi giuro però che ci sono molte coppie fatte per stare insieme. Lo leggi nei loro sguardi ogni volta che si fissano, sia che sia con rabbia, sia che sia con amore. E' elettricità allo stato puro, che sia quella in grado di regalarti un brivido lungo la schiena o quella capace di folgorarti come avessi commesso il peggiore degli errori.
E tante volte, quando sono solo in camera, riflettendo con me stesso sul mondo che mi circonda, mi chiedo:
"Perché sono così stupidi?"
Vedete, quando trovi la persona fatta per te, l'altra metà, quella che ti completa, perché ti lamenti? Perché cerchi di lasciarla scappare?
Brutto idiota, ma voltati, prendi quella persona e AMALA. Vivitela finché puoi, al massimo che puoi. E smettila di lamentarti.
Perché sono così duro?
Perché vi invidio, cazzo. Si, sono invidioso.
Perché mi fate rabbia, ecco perché! Avete tutto quello che avete sempre desiderato, avete la persona perfetta, vivete il sogno della vita di un qualunque stronzo che calca su questa terra e passate il tempo a lamentarvi!
Siete fortunati. Dannatamente fortunati. E non ve ne rendete conto.
Ecco perché vi invidio.
Darei tutto per avere la vostra stessa fortuna.
Pensateci bene.
Fossi in voi, non sprecherei così il tempo.

Buonanotte.

Adoro Scrubs. Penso sia una delle serie tv più belle e geniali mai create.
Stanotte voglio cominciare il mio sussurro proprio con una frase del Dr.Cox (non conosco parole che possano descriverlo, ma vi giuro che è mitologico):


Vedete, miei cari lettori, ho preparato questo discorso sentimentale da qualche sussurro a questa parte, e continuerà, potete starne certi. Ho affrontato dei micropassaggi per introdurre l'argomento ed arrivare ai punti focali (oggi e domani).
Io non riesco a dare torto alla frase di questo personaggio. La penso esattamente così.
La merda capita a tutti. Nessuno escluso. Molte volte distrugge un rapporto, ma ci sono quelle volte, più o meno rare, che non ci riesce, proprio perché c'è chi lotta per quel rapporto. C'è chi non smette di crederci, chi ragiona su come risolvere il problema e fa numerosi tentativi per impedire che finisca. E quella cosa da dire credo sia la parola più difficile del mondo (parafrasando Elton John): "scusa". E' così difficile ammettere i propri errori, le persone tendono sempre a sottolineare quelle degli altri piuttosto che guardarsi allo specchio e chiedersi se si sta sbagliando qualcosa.
Se lo facessero di più, forse le coppie sarebbero meno propense a dividersi.
E' chiaro, quelle fatte per stare insieme sono poche. La cosa che mi rende triste è che spesso non c'è futuro nemmeno per queste. Non è tollerabile. Quando trovi la tua ragazza, la donna che fa per te, della quale ami tutto, senza 'se' e senza 'ma', non puoi lasciarla andare via quando la luna alza la marea di "fango putrido e puzzolente". Devi lottare, lottare e lottare fino all'ultimo, con la consapevolezza che le tue scuse, in qualsiasi modo siano andate le cose, sia nella ragione che nel torto, sono necessarie.
Perché?
Pensate forse che chiedendo scusa la diamo vinta?
Beh, pensatelo pure....

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Buonanotte a tutti.
Oggi s'è fatto freddo, a tal punto che stamattina, uscendo di casa per effettuare dei pagamenti, ho avuto l'impressione di essermi risvegliato non dico in un paese Scandinavo, perché mancavano ghiaccio e neve, ma almeno a Trieste, nel pieno della bora.
Però così dicendo sono ingiusto, sembra che mi stia lamentando del freddo. Non so se l'ho detto già in un altro sussurro, perdonatemi se ora che vado di fretta non controllo (ottantacinque serate di parole sono un bel po'), però mi piace particolarmente il freddo. Mi rende più sveglio il cervello, in quanto ha modo di raffreddare i sistemi che si surriscaldano manco fosse un computer, ma soprattutto avvicina le persone. Sebbene sia schivo, terribilmente schivo, adoro gli abbracci di alcune di loro. Detto così pare che sia selettivo, ed in parte è vero. Se con costoro non ho una confidenza piuttosto profonda, l'azoto liquido scioglie i ghiacciai per quanto è più caloroso di me. Sebbene ormai avrete capito che sono un innamorato cronico delle donne, non riesco ad essere affettuoso con nessuna. Anzi, con nessuno in generale. Con questo non dico che non sia affettuoso, piuttosto che lo sia di rado, e solo in casi eccezionali, straordinari. Insomma, è un gesto che ha un alto carico simbolico... Ma mi sa che tutte queste cose già ve l'ho dette... Ho questa netta sensazione.
Allora mi pongo questa domanda: cosa altro aiuta un rapporto, oltre al freddo?
Secondo me la distanza.
Quando due persone sono lontane per molto tempo (che per due innamorati può essere anche una settimana), si godono al massimo quei momenti che passano insieme. E' vero, si perdono molta parte di quello che è un rapporto, ossia anche i litigi figli del vedersi tutti i giorni, ma per quello, semmai, di tempo ce ne sarà abbastanza. Fintanto che si può, a mio parere, bisogna vedersi il giusto: non troppo frequentemente, non troppo poco. Ogni nuovo incontro è come riscoprirsi per la prima volta, e la consapevolezza che non ricapiterà nell'immediato alimenta la passione di quei momenti conclusivi, quelli che vorresti non finissero mai ma che, invece, sai bene giungono velocemente al capolinea, e non torneranno prima di un po' di tempo, come il Sole che aspetta il naturale corso della notte prima di spuntare di nuovo da dietro l'orizzonte.
Ma quando tornano sono così raggianti...
E quei momenti, specie in una fredda serata, sono la fine del mondo. Me ne basterebbe uno, uno solo, per riempire ogni vuoto del mio cuore, ogni dubbio della mia anima. =)

Si conclude così una settimana che è stata davvero ricca. Di novità, di sussurri introspettivi e divertenti. Non solo su questo blog, ma anche in generale. Ora se ne comincia una nuova, speriamo sia positiva.
In ogni caso, credo che sia sempre il massimo cominciarla così: la mia adorata squadra che vince in campionato in una partita durissima e riprendo la scrittura del mio libro, passando parte della giornata a copiare quello che scrissi sul quadernino. Ebbene si, prima scrivo a mano, poi ricopio a pc. Perché sono così pazzo? Per due motivi. Il primo è la possibilità di scrivere ovunque, in qualsiasi momento, in maniera veloce. Il secondo sta nel fatto che, ricopiando, leggo le frasi scritte e applico una prima correzione a tutto, velocizzando poi il lavoro che dovrò fare alla fine.

Ok, riconosco di essermi perso anche stanotte parlando di qualcosa poco inerente a quello che riguardava la mia idea di sussurro. Perciò basta chiacchiere e veniamo al sodo.
Ultimamente è facile ascoltare dai mezzi di informazione di uomini che decidono di frequentare prostitute (indipendentemente dall'età delle ragazze perché, eccezion fatta per i casi di perversione che stanno suscitando particolare scalpore, è indiscutibile chiaro che la scelta tenda sempre per trovarne di giovani).
Mi sono sempre chiesto perché sia così alta questo genere di richiesta.
E, dopo tanti tipi di risposte possibili, credo di essermene data una soddisfacentemente completa, quantomeno per le mie esigenze cognitive.
Io credo che gli uomini che cercano tali compagnie siano uomini terribilmente soli. Questa solitudine si insinua in loro a seguito di insoddisfazioni che cercano di sfogare con un senso di potere e superiorità, dimostrando che alle volte basta "la giusta leva" (oddio è un doppiosenso non voluto, ma facevo riferimento a quella economica) per ottenere un rapporto con una donna che, nella loro immaginazione, può compensare per qualche minuto quell'amore mancante, quel buco nell'anima che li rende incompleti.
Non dico che li capisco, perché un atto del genere evidenzia la loro incapacità nel reagire e cercare di riempire la loro solitudine, forse per via del poco coraggio, forse per via della sedentarietà dell'era moderna o forse ancora per la mancanza di autostima. Però (sempre escludendo la perversione) è innegabile che comprenda quella sensazione di vuoto.
Sarò forse un sognatore, però l'amore di una donna può smuovere le montagne davvero. In quello che è la mia breve esperienza, non mi sono mai sentito più realizzato di quando mi sono trovato ad amare una ragazza. Sono i momenti in cui ho tirato fuori molto più del meglio di me. E' qualcosa di meraviglioso, come se camminassi su una nuvola e tutto il resto fosse troppo distante per poterti recare danno e impedire di volare.
Ah, sono innamorato delle donne per questo motivo. Senza di loro non si può, non c'è nulla da fare.

Buonanotte.

PS: Sia chi...

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Mi piace essere ciò che sono. Mi avvicina a me stesso e mi allontana da quello che il mondo vorrebbe che fossi.

Salve a tutti, miei cari amici lettori.
Torno (tardi, come di consueto) da una piacevole serata rallegrata da un film veramente divertente, "Sole a Catinelle", e da riflessioni interessanti in macchina, così eccomi qui, per voi, pronto per questa nuova Notte del Salame. Abbiamo viaggiato con dieci esemplari di questa diffusa categoria, oggi scopriremo l'undicesimo, colui che potrebbe completare la nostra eventuale squadra calcistica di insaccati.
Siete pronti a scoprirlo?

Il suo nome è "Harry Potter", ma non è un maghetto prodigio narrato in un'intera saga di libri.

Esteticamente forse potrebbe somigliargli, soprattutto nell'abbigliamento. La maggior parte di loro veste in maniera monotona e trasandata, forse fin troppo simili ai Nerd da questo punto di vista, sebbene Harry Potter sia un esemplare di Salame in grado di corrompere le menti di molte altre razze fin da età puerili. Difatti egli può presentarsi come un'evoluzione di un altro esemplare, perciò potrebbe essere molto difficile notarne visivamente la differenza, in quanto è un miglioramento mentale.

Anche il carattere e gli usi restano grossomodo invariati, sebbene tendano a una leggera propensione verso Heaven (Whisper LXIII).
Ma allora, vi starete chiedendo, dove sta la differenza che lo distingue e lo qualifica come esemplare al 100%?
Il nostro team di scienziati li ha sottoposti a stressanti sedute di analisi sperimentali, studiando da vicino il loro comportamento. Per mesi non sono riusciti a cavarne un ragno dal buco, ma si sa, le grandi scoperte derivano sempre dalle cose più ovvie. Si resero infatti ben presto conto che la peculiare qualità di costoro è l'essere tardi.
Proprio come il celebre maghetto inglese, che dopo 7 anni e 8 film aveva ancora dubbi sulla reale implicazione di Voldemort in gran parte dei fattacci che avvenivano nel corso della sua storia, costoro hanno il grande potere della non comprensione.
Sono infatti poco svegli e potrebbero impiegare ore, giorni, se non addirittura anni anche per le cose più semplici, come "accendere una televisione senza telecomando" oppure "sfogliare le pagine di un libro". Sono tutti quelli che arrivano sempre ultimi alle conclusioni (sempre ammesso che arrivino), non necessariamente giuste. Sono tutti quelli che scelgono la via più complicata e dispendiosa anche nelle cose più demenziali, ad esempio prendendo la strada più lunga, più trafficata e ad una sola corsia per raggiungere la loro destinazione, tanto per dirne una, convinti di guadagnarci in sicurezza stradale, senza minimamente pensare al manto disastrato su cui andranno a guidare.
Sono quelli che non capiscono alcun tipo di barzelletta, allusione, doppio senso, nemmeno dopo esserti impegnato a rispiegargli il tutto....

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Una chiusa con gli amici a Call of Duty è sempre qualcosa di epico...

Buonanotte, miei carissimi lettori.
Eccoci qui per questo weekend che promette nuove scintille, soprattutto domani notte con l'ormai consueto appuntamento con la Teoria del Salame.
Di solito i sussurri prima di questo sono quasi leggeri, ma oggi voglio toccare un argomento che deve essere toccato. Una cosa che ho sempre pensato e che mi son sempre promesso di dirvi, un giorno.
Ed oggi è proprio quello giusto.

Avete presente quando qualcuno domanda di voi ai vostri genitori? Dai, quella classica frase della serie: "E Morian?"
La risposta è sempre la stessa. Da secoli. Sarà sicuramente così anche per voi, ma io vi giuro che la risposta su di me è sempre quella che ho odiato di più.
"Eh, Morian studia, come sempre!"
Forse avrete già capito i perché del mio astio nei confronti di questa risposta. Ciò nonostante voglio spiegarveli lo stesso.
Una risposta del genere è il riassunto della banalità del mondo.
Un po' come quelle conversazioni orribili in chat, che saranno capitate a tutti almeno una volta nella vita:

"Ciao"
-Ciao-
"Come va?"
-Bene tu?-
"Tutto bene"
-Che dici?-
"Niente. Tu?"
-Le solite cose-

E muoiono così.

Cazzo (scusate il francesismo, ma ci sta proprio a pennello), come si fa a definire una persona con una sola azione?
Io mi sforzo ogni santo giorno di non essere banale, di dimostrarmi originale. Una risposta del genere annulla tutto il mio essere agli occhi di chi ascolta.
Pare che non faccia altro nella vita. Non scrivo. Non penso. Non sogno. Non ho una vita sociale. Non ho la passione per il cinema, per i libri e la letteratura, per la buona musica, per i giochi di intelletto e di strategia, per la statistica e la probabilità, per il calcio o il poker. Non faccia il possibile per pesare poco sulla mia famiglia, non tenda una mano a chiunque ne abbia bisogno, senza perché o come. Non mi innamoro, non mi arrabbio.
Sono uno stronzo lobotomizzato solo come un cane che passa intere giornate chiuso su un dannatissimo libro universitario.
E se per caso smettessi di farlo? Cosa sarei? Quale diventerebbe la risposta a tale domanda?
Ah non ne ho idea. A quel punto forse sarei ridotto a un simbionte succhia-soldi nullafacente, ma magari per gentilezza la definizione alla mia persona sarebbe un'altra azione che accumulerebbe nuovamente su di sé tutta la banalità di quella precedente.
E poi seriamente, se assegnassi una percentuale a tutti i miei interessi, sarebbe di sicuro quella più alta, ma non sfiorerebbe nemmeno il 10% della totalità mio essere. E' dunque proprio la descrizione peggiore possibile!
Non pretendo una cosa dettagliata, né un'esaltazione della mia personalità eccessiva, sia chiaro. Solamente una risposta più veritiera. Più elegante, sofisticata, introspettiva, come potrebbe e...

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