Originariamente l'idea era di spiegarti il nome del mio blog, ma la seconda nota verterà su argomenti ben diversi, ispirata dalla bella serata e da Dream On degli Aerosmith nelle cuffie.
Su cosa ho deciso di puntare? Sui sogni, che domande.
Innanzitutto, mio caro lettore, devi sapere che io e i sogni siamo intrecciati e incatenati come un filamento di DNA. I sogni creano la mia essenza e alimentano da sempre la mia anima. Il mio nickname, Morian Davis, ha origine proprio in essi. E' un personaggio del libro che sto scrivendo, è il modo in cui la gente mi chiamava in un sogno particolare. Il mio sogno.
Ma sto finendo fuori strada solo per farti scoprire qualcosa in più sul tuo notturno, simpatico (?) blogger. Non era al mio sogno che volevo fare riferimento. O meglio, non a quel sogno che si fa durante le ore di sonno.
Forse è più corretto chiamarlo desiderio, forse speranza. Mi piace definirlo sogno, però, perché è la parola più reale. Certi sogni sembrano così veri... Vi è mai capitato di svegliarvi di soprassalto con la sensazione di cadere? Di provare brividi, che fossero di freddo o di pura emozione?
Forte la mente, vero?
Già. E' in grado di regalarci certe scene, certi momenti, senza nemmeno doverli vivere.
A volte, con un po' di coraggio, sa fare anche di più.
Ogni cosa, infatti, è possibile, nei suoi limiti.
O forse anche senza limiti (dannata tastiera e i suoi tasti durissimi, dovrò cambiarla).
Chissà quante volte avrò sognato ad occhi aperti. Quante volte mi ero immaginato imperturbabile davanti a quella candida, meravigliosa ragazza di quel bar, seduti guardandoci negli occhi, parlando del più e del meno. Quante volte mi sono immaginato di finire il mio libro, di ricevere commenti ai miei piccoli sussurri, di incontrare un ragazzo e la sua compagnia di amici in una di quelle bancarelle di libri sempre presenti nelle fiere di paese, vederlo prendere una mia storia e dire ad uno di loro:"Sai, è proprio un bel libro, te lo consiglio.", per poi voltarsi verso di me, sorridendo senza riconoscermi.
Chissà quanti sogni ad occhi aperti avrà fatto ogni uomo su questo pianeta.
Chissà quanti ne avrai fatti tu.
Ma, permettimi una domanda scomoda, hai provato a realizzarli?
Hai provato a interagire con gli occhi infiniti di quella ragazza del bar, hai provato ad andare avanti nella tua storia, a pubblicizzare i tuoi sussurri?
Io ci sto provando. Non sono né un guru, né un maestro.
E' solo che la vita è fatta di questo. Tentativi. Rischi. Attimi. Bisogna farsi trovare pronti per coglierli, bisogna essere bravi a crearli. Forse, più che bravi, coraggiosi. Folli.
In realtà, secondo me, servono due cose:
- Testardaggine. Perché di passi falsi, di errori, se ne faranno miliardi e miliardi. L'importante è non arrendersi mai, qualsiasi sia la difficoltà.
- Determinazione. Se non si è convinti, se non si è decisi, se non si rischia con la giusta dose di coraggio, di d...
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