Floating Whispers

Stanotte sono davvero pieno di pensieri. Sono così tanti che per parcheggiare la macchina ho fatto ben cinque giri dell'isolato. Vi chiederete quale sia il nesso. Beh, cercavo inizialmente posto sotto casa, dunque fantasticando focalizzavo le mie attenzioni soli in quel punto. Non trovandolo mi dicevo:"Dovrò guardare all'inizio della via". Se ho fatto il giro cinque volte e se considerate che al terzo si è anche accesa la spia della riserva, capirete quanto questi pensieri fossero forti e pressanti. Pensare che mi sono concesso anche minuti di riflessione prima di tornare a casa.
Questo è forse perché in queste due settimane, eccezion fatta per questo blog, ho scritto davvero poco, dunque non ho dato modo a tanti pensieri di uscire. E ho ampiamente pagato tutto ciò, direi.

In ogni caso, veniamo al sussurro di oggi. Dopotutto è o non è la Notte del Salame?
E allora un caloroso benvenuto a "Draco Malfoy"!

Draco è un esemplare ricercato e preciso nel modo di vestire, un po' come Spread, ma senza quel gusto verso il lusso esagerato. Ama infatti indossare camicia e maglioncino su un comodo paio di jeans, senza la necessità di ostentare qualcosa, se non la buona famiglia di origine. Ordinato è la giusta parola per descriverli in questo campo.

Ovviamente il loro punto di forza sta nel carattere. Come il buon personaggio del tanto citato Harry Potter insegna, è fondamentale essere figli d'arte, così da applicare il primo dogma di questi esemplari:"Qualsiasi cosa mi succeda, ricordati e ricorda al mondo che tuo padre lo verrà a sapere". Su questo pilastro si basa tutta la loro filosofia di vita. Sono un po' mammoni e vigliacchi, se non l'avete capito, e faranno molta forza sull'importanza (presunta) del loro nome. Sono viziati, spesso egoisti e pseudo-leader del gruppo fin tanto che non troveranno un nome più importante del loro sulla loro strada. Aria spocchiosa e piena di boria, difficilmente accettano sfide e ancor meno saranno lì pronti per te nel momento del bisogno.

Tuttavia hanno un discreto sul popolo del sesso opposto, nonostante queste debolezze. Entrambi i sessi cercano una persona in grado di valorizzare il loro buon nome con un'immagine grandiosa, quasi faraonica. Hanno buon fiuto, quindi il loro compito non è troppo difficile, in fin dei conti.

Questo Salame nasce a seguito di una vita agiata e viziata resa possibile dall'intervento provvidenziale del buon nome del padre. A differenza degli altri esemplari risulta incredibilmente fedele a questa casta, a questi uomini di elite, dunque difficilmente uscirà da questo ristretto circolo vizioso. Esistono però, come sempre, le dovute eccezioni!

Avevo detto che sarei mantenuto un certo tipo di argomento in queste sere, e così sarà.
Dopotutto, ho dedicato sussurri a molti, perfino a certi tipi di Salame davvero imbarazzanti, e ancora devo farlo con persone molto importanti per ognuno di noi.

Delle mamme ho già abbondantemente parlato. Ma per quanto riguarda i papà? Possibile che non abbia avuto nemmeno un sussurro buono, di questi cento e più che ho scritto, per poter parlare di loro?
Ma certo che ne ho avute, di occasioni. Ma mi sarebbe piaciuta una bella catena di legami familiari. Ora, che posso sfruttare l’occasione dei nostri “Dieci” settimanali, è arrivato il momento giusto. Dopotutto se lo meritano, no?
Beh, alle volte no, è chiaro. Come quando trovano sempre il momento meno opportuno per chiederti aiuto, specie di quelli tecnologici, che tu dici: “Ma come, mi hai davvero chiamato per questa cavolata?”
Ma sapete meglio di me che questi momenti si contano sulle dita di una mano. Vedete, alle volte la figura del padre può sembrare meno affettuosa e presente di quella della madre, ma non la penso così. Secondo me si dividono il compito (per lo meno con noi uomini) in maniera perfetta. La mamma è quella più irrazionale, più passionale, più sentimentale, mentre il padre è colui che dispensa consigli, che sa guidarci nelle scelte, che ci sprona a migliorare capendo quando e come sfruttare le debolezze che il nostro ostacolo ci mostra. Con questo non intendo dire che non ci diano affetto, sia chiaro. Mentirei, se così fosse. Ma per quanto riguarda gli insegnamenti principali, specie per noi figli maschi, i papà sono coloro che formeranno essenzialmente la nostra parte razionale, mentre le mamme quella dei sentimenti e degli istinti. E, sebbene io sia uno che vive di sogni (cosa che potreste erroneamente –ma è un mio parere- non considerare poi così tanto razionali), vi assicuro che non è cosa da poco. Anzi, oserei dire che forse è la parte più delicata di tutta la faccenda, perché aprirsi al proprio cuore è relativamente semplice, tutto sommato (sebbene non lo sia lo stabilire il tipo di sentimento e la giusta quantità di affetto da donare ad ogni essere del mondo), mentre ragionare, interrogarsi, capire ciò che ci circonda non è mai banale e non permette distrazioni. Ti richiede una costante prontezza, una perenne attenzione che a volte è quasi stressante. Ecco perché sono fondamentali.
I loro sgridate severe, quei pochi ceffoni decisi, che non ammettevano repliche, perché sapevi che se arrivava la loro cinquina l’avevi combinata davvero grossa… I loro sermoni, i loro racconti, le volte che si siedono accanto a te cercando di spiegarti quel che loro hanno scoperto della vita…
Non parlare mai di loro è stato un grave errore, perché se lo meritano pienamente un posto tra questi sussurri. Che poi sia un maniaco della numerologia è un altro discorso, ma ciò non giustificherà mai a pieno il mio ritardo.
Perché questo ‘grazie’, dopotutto, non sarà mai abbastanza.

Benvenuti, miei carissimi lettori, alla nostra serata "Dieci"
Chi saranno i dieci soggetti di stanotte? Ci arriveremo presto, abbiate pazienza.
Voglio solo annunciarvi che quello che dirò stasera sarà l'incipit di una serie di serate concatenate. Argomenti che troveranno un seguito non solo nei sussurri di domani e dopodomani, ma anche in quelli avanti nel tempo di qualche settimana.
Sono riuscito un po' a incuriosirvi?
Beh, spero di si.
Pronti?

A voi, le dieci Mamme più divertenti al mondo!

• L'ANSIOSA
  Manca un minuto a mezzanotte e tu sei in giro con i tuoi amici a divertirti. Eppure hai una strana sensazione. Qualcosa non va. Prendi istintivamente il telefono. Le 15 chiamate perse in 10 minuti sono un tuffo al cuore. Mamma.
  -Mamma, ho visto che mi hai cercato...-
  "Ah, allora sei vivo! E io che avevo già chiamato i carabinieri e "Chi l'ha visto?". Non farmi prendere più questi colpi!"
  -Mamma, ma siamo in un locale! Non si sente il telefono! Nemmeno prende bene!-
  "Vabbé! Sbrigati a tornare a casa! E non bere. Non accettare passaggi né caramelle dagli sconosciuti!"
  -Ho quarant'anni ormai...-
  "Non si sa mai, i malintenzionati! Quando torni?"
  -Mai. Vado a drogarmi nella baracca di un'amica africana con l'AIDS. Sei contenta?-
  "Si, ma non andate a letto tardi, ok? Sennò domani non ti svegli."
  -Ciao Ma'-
  Ti assilla ogni cinque minuti per sapere se sei vivo oppure un alieno ti ha rapito. Ormai le forze dell'ordine hanno bloccato tutte le chiamate effettuate dal suo cellulare e dal vostro telefono di casa per questo motivo. Ricordati di non utilizzare mai un gps che le permetta di rilevare la tua posizione: uno di voi due potrebbe morire d'infarto!


• LA PREMUROSA
  Ti appisoli cinque secondi sul letto e ti trovi amorevolmente coperto quando ti svegli, ti propone senza insistenza tutti i medicinali che conosce quando ti ammali, ti accudisce con un bel brodino caldo quando fa freddo e si preoccupa di tutte le tue esigenze. Vorrebbe poterti accudire anche al bagno, profumandoti l'ambiente ogni cinque secondi e fornendoti di scorte di carta igenica per non lasciarti mai senza. Questo solo per vederti felice. Ma, alle volte, rasenta quasi l'ossessività.
  Ma ti fa piacere. Lo sai bene.


• LA CUOCA
  Siete solo in quattro a pranzo, eppure il tavolo è carico di portate come non lo è nemmeno nel giorno di Natale. Probabilmente ha lavorato per la caritas o per l'esercito, in passato, e non te ne ha mai parlato. La tua pancia però, mentre aumenta di rotondità giorno dopo giorno, ne è fin troppo cosciente.
  "Ho fatto quella fettina per te! Dici che ti piace! Poi c'hai sempre fame..."
  -Ma', ma è la terza che mangio!-
  "Pensa a chi non c'ha da mangiare!"
  -Ok, ho capit...

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Un altro sussurro prima dei "Dieci". Quanto li state aspettando?
E aspetterete! Fino a domani sera non saprete nulla su quanto progetto!
Se avete pensato anche solo per un attimo che fossi cambiato, miei carissimi lettori, mi deludete!
No, sono sempre lo stesso. Forse con qualche errore in più sulle spalle, ma solo dagli errori si può migliorare.

A proposito di cambiamenti.
Mi è sempre piaciuto il dibattito sul possibile cambiamento di una persona.
C'è infatti chi sostiene che le persone siano sempre le stesse (eccezion fatta per qualche piccola modifica suggerita dall'esperienza) e chi invece afferma con convinzione che le persone possono cambiare anche radicalmente.
Spesso mi sono interrogato su quale delle due parti fosse nel giusto, e credo di essere giunto a una risposta valida, forse proprio grazie alla mia misera esperienza.
Vedete, le persone secondo me non cambiano mai. Sia chiaro, si possono limare dei dettagli grazie a ciò che la vita ci propone, a tal punto da portarci anche a modificare il nostro punto di vista su determinati argomenti, ma questo non è un vero e proprio cambiamento. Se abbiamo una mente aperta, ragionevole e razionale, è normale che alcune cose possano farti cambiare idee e opinioni. E' indice di maturità. Tuttavia non sono indice di un cambiamento vero e proprio.
Spesso la gente confonde queste piccole cose e li prende per tali. In realtà questi dettagli non fanno parte del carattere di un uomo. Quello rimane sempre immutato. Può solo migliorarsi, ma è impensabile che una persona senza spina dorsale diventi decisa in un batter di ciglia, o che una persona coraggiosa diventi improvvisamente vile. Può magari capire quando è il momento più opportuno per comportarsi in un modo piuttosto che in un altro, ma fondamentalmente non arriverà mai a cambiare definitivamente.
Eppure potreste dirmi: si ma ci sono casi...
No, secondo me non ci sono. Se dovessero esserci, c'è qualcosa sotto che non sapevate, un lato di quella persona che è stato abile a tenere sempre nascosto o che non avete mai avuto modo di conoscere.
E' questo il bello di un rapporto tra due persone. Non si può mai dire fino a che punto ci si conosca davvero l'un l'altro, ma è bello tentare di spingersi sempre più a fondo. E' bello scoprire i pregi latenti, è ancor più bello scoprire i difetti nascosti. Sono queste piccole cose (avevo anche detto in un sussurro non troppo antico) che rendono unico quel rapporto.

Forse, da queste parole, potreste capire meglio la mia ostilità verso i Salami. Mi piace scoprire le cose. Mi piace andare a fondo nelle persone. Ma se c'è poco da sapere...

Buonanotte!

Proprio in merito al periodo non eccelso accennato ieri, mi sono perso il mio braccialetto. Ci tenevo particolarmente. Sapevo fosse difettoso, ma cercavo di starci attento. Aveva un anello un po' largo, ma l'avevo stretto. Insomma, le precauzioni le prendevo! Poi, quando stamattina mi dico: "Quando torno a casa devo assolutamente stringerlo"...
PUF!
Perso.
E adesso come adesso dire che mi rode è dire poco.
Quando perdo qualcosa a cui tengo molto è sempre così. E questo era solo un oggetto. Figuratevi qualcosa di più importante. Qualcuno, per esempio...

Ok, basta premesse.
Veniamo a noi.
Parlavo di perdite e cercherò di non allontanarmi troppo da questo discorso.
C'è un'altra cosa ancora che ho perso.
Cosa?
Beh, l'olfatto!
Eh già, sono raffreddato da un po'.
E' una cosa che odio. Vedete, vi raccontavo tempo fa che amo sognare, immaginarmi ogni cosa. Fantastico ogni secondo che mi soffermo a guardare il mondo intorno a me. Ne immagino persone, le loro vite, le loro azioni e tutto ciò che fa loro da sfondo, qualora ci reputassimo noi i protagonisti di questo mondo. Ma non sono solo immagini. Voci, rumori, profumi...
Capite perché odio il raffreddore?
Mi toglie l'aria, mi toglie i sogni.
Come faccio ad associare il profumo di una donna a una storia, a un racconto da vivere attraverso la mia immaginazione, se non posso percepirne le sfumature, la dolcezza, la delicatezza?
Come posso figurarmi gli avvenimenti trascorsi in una piazza, famosa o meno, senza poterne respirare a pieni polmoni quelle piccole molecole di aria così cariche dei racconti di luoghi eterni?

Quando poi tutti questi sogni, sensoriali e sentimentali, creano la perfetta sintonia, ecco che mi innamoro. Che sia di un ambiente, di un paesaggio, di una situazione o di una donna poco importa. Mi basta trovarmi bene e non voler essere da nessun'altra parte in quel momento per essere felice. E, per essere sinceri fino in fondo, è questa la mia unica, massima aspirazione.

Ora concedetemi di usare tutta la parte assopita del mio cervello in questa notte di riposo. Perché sapete che nei sogni usiamo una percentuale molto più alta della nostra mente rispetto a quella che mettiamo abitualmente in gioco quando siamo svegli, vero?
Beh, ora lo sapete. Buonanotte!

"Il Gladiatore" è sempre un film meraviglioso. Davvero davvero bello. Tornare a casa e aspettare a scrivere il sussurro per potersi godere le scene finali è sempre un piacere.
Bene, ora posso dedicarmi al nostro sussurro.
Sono un po' giù. Questo dicembre sembrava cominciare in maniera eccellente, invece è stata solo un'illusione, proprio come questo 2013, che mi aveva portato in cielo nei primi mesi solo per poi lasciarmi cadere senza paracadute. Non vedo l'ora che cominci il nuovo anno.
Avete giustamente ragione a farmi notare che il nuovo anno non è altro che un nuovo giorno, che con ottime probabilità non sarà poi così diverso da quello precedente. Eppure non posso essere troppo d'accordo con voi.
Perché?
Vedetela così: con l'anno nuovo si fanno sempre buoni propositi, che fanno poi nascere nuove speranze e ci spingono a realizzare nuovi sogni. Per quanto siano irrilevanti, per quanto ancora i miei sogni siano tutti gli anni gli stessi, mi danno nuova forza. E' come se mentalmente scattasse una molla in grado di resettare tutto ciò che è stato, riempiendo la mia testa con propositi positivi.
Ora non mi resta aspettare e sperare che questi ulteriori trenta giorni vadano via veloci e senza danni ulteriori. Se qualcosa di positivo arriverà, meglio. Se portassero alla realizzazione di un sogno, sarei anche disposto ad accettare tutta la sfiga di questo mondo. Ma so che probabilmente i tempi per quello non sono ancora maturi, quindi non mi aspetto nulla.
Mi basta sopravvivere.
Anche se è vero che non si è grandi per diritto di nascita, ma ci si diventa con tanto lavoro e sudore, un periodo relativamente tranquillo sarebbe assai gradito.
Incrociamo le dita.

Buonanotte!

Avevo in mente un sussurro particolarmente sentimentale, ma lo rimanderò a tempi più maturi.
Perché? Vedete, al calcetto oggi sono caduto male in seguito a uno scontro. Ho il polso dolorante, quindi lo sto tenendo precauzionalmente fasciato e sotto ghiaccio. E' una rogna, perché la borsa del ghiaccio non è leggerissima, dunque sollevare la mano per digitare sulla tastiera (che già è piuttosto un sercio) è una gran seccatura.
Questo non mi impedirà di scrivere, sia ben chiaro. Ma più la faccio breve, meglio ne va della mia pazienza.

A proposito di pazienza, mi sono sempre chiesto quanto sia preponderante o meno nel carattere di una persona e da cosa sia determinata la quantità in cui essa è presente.
E' vero, alle volte dipende molto dallo stato d'animo della suddetta persona, ma ci sono alcuni che, come me, riescono ad essere pazienti anche in stati d'animo turbolenti, nervosi, per un motivo o per un altro. Così come ci sono persone che, sebbene siano emotivamente calme, perdono le staffe alla minima cosa.
Mi sono così risposto che tutto ciò sia dovuto fondamentalmente a due cose.
In primis direi che tutto dipende dalla capacità di saper gestire le proprie emozioni. Le persone sincere, quelle fin troppo sincere, tendono a inalberarsi subito e con facilità. Questo perché la verità è spesso scomoda e, sebbene solitamente sia la cosa giusta da dire, andrebbe colorita con qualcosa di meno amaro, meno duro. Così come ad alcuni antibiotici, come quelli per bambini, vengono messi sapori gradevoli per farglieli ingerire senza troppi patemi d'animo.
In secundis, infine, credo incida notevolmente la presunzione dell'oratore. Vedete, più si è presuntuosi, più si tende a credersi migliori degli altri. Per le persone calme questo vale soprattutto nelle discussioni. La consapevolezza (più o meno veritiera) di essere migliori di alcuni interlocutori aiuta a mantenere la calma, in quanto subentra uno stato di convincimento assai particolare. Questo consiste nell'essere certi di poter ribattere al colpo subito in una maniera più subdola, più fine e decisamente più elegante di una risposta diretta e violenta.

Credo che questo ragionamento si colleghi molto al detto:
"Una penna ferisce più di una spada."
E la penso fortemente così. Una risposta diretta, una verità scottante, può essere facilmente rappresentata dalla spada, in quanto entrambe sanno essere forti, dure. Non danno appelli, e istigano ad una risposta altrettanto decisa ed aggressiva. Mentre la penna, così come la calma nella risposta, che porta poi alla ferita di fino, sa umiliare, ferire nell'orgoglio, a tal punto che è in grado di mettere a tacere ogni altra risposta a tale tipo di discussione. Come se ti trovassi a un'impresa più grande di te, a un avversario migliore di te: ti fermi, capisci di non poter vincere e fai tre passi indietro, pronto a tornarci quando avrai mezzi e tecniche migliori.

Se si dice che ...

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Oggi ho passato una divertente serata con gli amici in un locale in cui ogni tavolo aveva a disposizione dei telefoni per poter comunicare con gli altri tavoli. Una sorta di messaggeria, per intenderci. E, devo dirlo, è una trovata simpatica.
Però sono particolarmente scarico stasera. Devo mettere a ricaricare le mie pile, così potrò ricominciare la settimana e il nuovo mese al 100% della forma.

Il fatto che sono scarico non implica che sorvolerò così su questa Notte del Salame! E' solo che sarò "sbrigativo", nel senso che butterò solo un'occhiata superficiale anziché rileggerlo e correggerlo.
Ma su, che ve ne frega di tutto questo?
Siete pronti a conoscere il prossimo esemplare di Salame?

Un forte applauso a "PuntoCOM"

PuntoCOM è uno di quei salami ad avere una sorta di identità nel modo di vestirsi. Infatti egli gradisce e indossa esclusivamente abiti comodi, preferendo calorose tute elastiche monocromatiche abbinate a una maglietta con loghi dei migliori giochi per pc o con frasi attinenti al mondo del web. Solitamente preferisce negozi per taglie forti poiché la sua vita sedentaria lo rende particolarmente incline all'eccessivo accumulo di peso. Ma non solo. Il poco movimento lo porterà anche a una profonda pigrizia per la più banale delle azioni, come farsi la doccia, la barba o andare dal barbiere, dunque lo si potrà riconoscere dalla folta barba e dai capelli unti e lunghissimi legati con una coda dietro la nuca. Farà infine uso di occhiali spessi come fondi di bottiglia per via delle sue ridotte capacità fisiche.

E' un solitario ai limiti della sanità mentale. Vive sulla rete, alle volte anche attraverso giochi di simulazione di vita, non solo attraverso i social network. Ha una grande dote di scrittura e di comprensione dei linguaggi informatici, ma è fortemente carente in materia di interazioni sociali reali, di qualsiasi genere esse siano. Ha invece un numero incummensurabile di followers, amici e altri, ma non è possibile verificare la reale esistenza di tutti quegli account. Vedete, il PuntoCOM è un grande conoscitore non solo della macchina, ma anche della rete in cui ama navigare. Sa come eliminare ben determinati ostacoli, sa come forzare codici di accesso. Insomma, quasi un vero e proprio hacker. Questa capacità si è sviluppato grazie alla sua tenacia e costanza nell'allenamento della vita davanti a uno schermo, alla quale ha sacrificato la vista, la dignità e il resto della sua vita quasi ignobile.
Non ha la patente, in genere, in quanto ciò che gli serve gli verrà fornito con amore e cura dalla mamma, che farà in modo di avere sempre vicino. Per tutto il resto ci sono le rotelle della sedia mobile e girevole sulla quale passa il suo tempo. Non necessitano di patente, sono comode, manovrabili e veloci se lanciate in discesa. Inoltre abbattono tutte quelle problematiche relative al parcheggio, che in una grande città, specie in certe sere, è davve...

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Stanotte sono un turbine di pensieri.
Tutti, però, percorrono gli stessi binari, nella stessa direzione.
E' bello però sapere che, per quanto tu possa avere il sospetto che quei binari conducano al classico ponte in costruzione, dunque al precipizio, c'è sempre chi è pronto a sostenerti in qualunque momento, anche con la frase più scema, una di quelle da nessun valore per la media degli uomini.
E allora mi chiedevo: possibile che siano queste piccole cose a fare di questo posto casa mia?

C'è una frase bellissima che dice:
"Nel posto in cui c'è una persona che non smette di pensarti c'è la tua casa."
E' un pensiero incantevole, che ha molto di vero. Tranne una sola cosa: questo vale sempre, ma la casa deve essere su misura per te. Alle volte persone che non smettono di pensarti le trovi, ma non sono quelle a cui non smetti di pensare tu. Così ti potresti trovare a vivere in una casa che non vuoi, dunque non credo sia l'ideale.
Dopotutto, ogni uomo cerca la sua casa, la casa dei suoi sogni, quella in cui entra e dice: "Non voglio niente di più al mondo".
Questa definizione non basta a dirci dove è la nostra casa, per quanto sia vera. Potremmo dire forse che ci avvicina molto, ma non abbastanza da farci sentire dentro.

Credo che la casa di un uomo sia quel posto in cui, una volta entrato, dirai:"Se la morte bussasse ora a questa porta, non avrei timore di aprirle perché finalmente la vita mi ha dato la possibilità di vivere tutto ciò che cercavo."
E' quel luogo in cui c'è una persona, che non smette mai di pensarti, a cui tu non smetti mai di pensare. E' quel posto che ti manca già quando arrivi sull'uscio, è quel tetto sotto al quale sai che niente potrà scalfirti.
E' ciò per cui hai lottato, ciò per cui vivi.
L'unico in cui il tempo si ferma.
L'unico in cui c'è lei.
Perfettamente complementare. Meravigliosamente incantevole.
Lei.

Oramai è un appuntamento consueto, quello dei nostri giovedì.
Oggi non ho una grande premessa da farvi, perché sono sincero, bramavo per un po' di riposo.
E poi, a dire la verità, perché non è successo nulla (o quasi) che potesse essere sufficientemente adeguata al nostro sussurro.
E' una cosa che mi da fastidio, ma non posso dire di odiarla.

Che c'azzecca?
Ma che domanda è? E' ovvio!
Stasera badate bene di fuggire dalle dieci persone con l'atteggiamento più fastidioso del mondo!

• QUELLI CHE SPREMONO IL DENTIFRICIO NUOVO PREMENDO NEL MEZZO.
  Dico io, ma perché non spremerlo da sopra? Cosa diavolo ti costa? Che poi, specie quando arrivi verso la fine, impieghi secoli per far uscire il dentifricio, perché devi recuperare tutto quello rimasto inutilizzato sopra. E invece, pensate un po', basterebbe usare il cervello e cominciare a spremerlo sempre da sopra. Eh, lo so, è alta ingegneria questa, non tutti la sanno così lunga...


• QUELLI CHE VISUALIZZANO I MESSAGGI NELLE DISCUSSIONI MA NON RISPONDONO
  Soprattutto quando chiedi loro qualcosa, del tipo "Stasera ci sei?". Visualizzano e non rispondono proprio, nemmeno a dire che lo fanno con enorme ritardo. Ma io li capisco, sapete. Dopotutto andranno già in palestra, giocheranno anche alla playstation, e le dita sono troppo affaticate per rispondere con un "si" o un "no". Sono risposte lunghe, che ne sapete voi!


• QUELLI CHE TI CHIAMANO DI MATTINA PRESTO E TI CHIEDONO: MA CHE T'HO SVEGLIATO?
  Mio caro seccatore, sai che mi piace dormire. Sai che adoro prendermela comoda. Sai un sacco di cose: e allora perché mi prendi per il culo? Dimmi quello che mi devi dire, tanto ormai mi hai svegliato e le tue scuse sono inutili. Finisci l'opera in fretta, così magari non mi rendo conto dell'essermi svegliato e me ne torno godereccio tra le coperte!


• QUELLI CHE TI CHIAMANO ALL'ORA DI PRANZO E CHIEDONO: MA CHE STAI MANGIANDO?
  Spesse volte sei quello di prima. Voglio chiederti una cosa: perché continui a chiamarmi a quell'ora dopo la quinta volta che ti dico che sto mangiando? Non puoi aspettare qualche dannatissimo minuto? Già, è una domanda sciocca la mia: certo che non puoi aspettare. Allora fammi il favore: non tirarla per le lunghe, o non te la prendere se mangerò al telefono.


• QUELLI CHE TI CHIEDONO SE E' POSSIBILE SEDERE ACCANTO A TE QUANDO L'AUTOBUS E' VUOTO
  Dannazione, perché venite a rompere le scatole a me? Guarda, l'autobus ha 50 posti, io ne occupo uno e 49 sono liberi. Non sono un dipendente dell'agenzia per cuori solitari, siediti lontano da me e lasciami scrivere o ascoltare la musica in santa pace! E' uno dei pochi momenti in cui posso concedermi questo lusso, e devi proprio accollarti? Su, aria per favore!


• QUELLI CHE "TU NON SAI CHE HO PASSATO!"
  No, giuro, non...

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