Floating Whispers

Buonanotte a tutti, miei carissimi lettori.
Ricordate che, tempo fa, vi chiesi che tipo di punteggiatura foste?
Beh, oggi voglio fare qualcosa di simile.
Credo che ogni persona possa essere paragonata a un colore.

Ad esempio, banalmente, ci sono le persone Bianche, sempre calme, sempre tranquille, dolci, carine, gentili, disponibili. Quelle sempre lì vicine, pronte a tenderti una mano senza aspettarsi nulla in cambio. Candide come la loro anima, pura e ingenua allo stesso tempo, sono coloro che spesso ci rimettono (come si dice, "a fare del bene ci si rimette sempre"), nel senso che sperano, sognano che l'altro sia pronto sempre a fare lo stesso per loro ma che, in realtà, come ha usufruito li abbandona.

Poi ci sono le persone Gialle. Solari, divertenti, simpatiche, sono quelle che danno colore alla vita e rompono gli schemi della monotonia. Sono spesso impulsive, affettuose e calorose, hanno sempre il sorriso sulle labbra e gli occhi brillanti di vita. Riescono sempre a contagiarti con il loro spirito. Tendono anche loro ad essere ingenui, meno dei Bianchi, ma sicuramente gli sanno tenere testa con molta abilità.

I Rossi sono decisamente i più interessanti. Focosi, passionali, rappresentano la quintessenza dei sentimenti. Sono sognatori, romantici, illusi. Alle volte ingenui, alle volte incredibilmente saggi, tutto a seconda dell'impulsività che l'istinto detta loro. Sono quelli che mettono il cuore prima di tutto. Ottimi amici, ottimi amanti. Forse un po' troppo egoisti (o comunque vincolati alla loro ristretta cerchia).

Più ci si scurisce, più cala l'impulsività per la razionalità.

Ad esempio i Verdi sono l'equilibrio. Sono quelli che sanno dosare con parsimonia le passioni con la razionalità. Mai fuori posto, mai sopra le righe. Riescono a essere un minimo calorosi e affettuosi sempre, ad usare una giusta dose di simpatia se la situazione lo richiede, imparano molto dai propri errori.

Oppure i Blu, l'emblema della calma e della tranquillità, della riflessività e della razionalità. Sono persone fredde, ma questo non implica che siano cattive. Sono solo poco affettuosi, ecco tutto. E' difficile vederli sopra le righe, ancor più difficile vederli adirati. Se devono essere duri, sono quelli che sanno incuterti timore con lo sguardo.

Caso a parte per i Neri. A differenza di quanto possiate pensare, non sono i più freddi, metodici e spietati stronzi che esistano. Anzi, è più probabile che un Blu sia questo genere di persona. Il Nero (saprete sicuramente tutti) è l'assenza di luce. Ma come posso ottenere il nero? Che faccio, chiedo al Sole di sparire? Ovviamente no. Infatti, questo colore non è solo l'assenza di luce, ma anche la giusta combinazione di pigmenti in grado di assorbire tutta la luce. Dunque è un po' di tutto, per come la vedo io. Difatti il nero è un colore freddo, eppure se vestite di nero sotto al sole estivo di freddo c...

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Bene, ieri sera ho sperimentato qualcosa di nuovo.
No, non il dormire pochissimo. Quella è abitudine.
Mi riferivo al nuovo modo di "sussurrare".
Ho scelto forse una cosa un po' troppo particolare, ma ne ero consapevole e ho preso i miei rischi. In ogni caso, mi sono divertito. E' stata una bella prima esperienza e sicuramente favorirà i miei progetti futuri in tal senso.
Certo, ogni cosa che faccio ha un ben preciso obiettivo, lo sapete ormai.

Questo però non vale (quasi) per oggi pomeriggio.
Devo raccontarvi questo aneddoto perché lo trovo divertente. Inoltre ieri avevo accennato a un possibile sussurro sulle cravatte, ma una cosa così ovvia, così preannunciata, non mi va a genio, dunque quando meno ve lo aspetterete ve lo proporrò (in parte, non posso rivelarvi tutti tutti i segreti).
Vi dissi che non sto benissimo.
Beh, colto da una stanchezza figlia della mia debilitata salute, decido di stendermi sul letto e farmi una pennichella di un'ora. Erano le 17. Metto anche la sveglia, così per star sicuri di dormire realmente un'ora, così da avere il tempo per intrattenermi con un po' di sana scrittura terapeutica e altri doveri vari.
Fin qui no problem. Crollo.
Poi, dopo un po', mi sveglio.
A parte che mi trovo coperto (ah, che tenere le mamme!), la cosa che mi turba è che non sono stato svegliato dalla suoneria del cellulare.
Diamine, speravo di dormire un po' di più. Incrociamo le dita, magari sta per suonare, penso.
Guardo l'ora.
Le 19:36.
Tutto a posto. Nulla di strano, tutto regolare. Faccio al volo ciò che devo fare. Addio scrittura...
Però guardiamo il lato positivo: ero davvero a pezzi, almeno mi sono ricaricato.

Vi è mai capitata una scena simile? Ossia di dire "farò questo per qualche minuto, poi mi dedicherò a quest'altra cosa" e poi ritrovarvi ad aver passato secoli senza rendervene conto?
Sarebbe una domanda da limitare, perché certe cose come le sveglie mattutine sono piuttosto ovvie, ma non lo farò. Magari chi risponderà riuscirà a sorprendermi con un po' di tenera poesia (scontata o interessante che sia).

Buon divertimento (se vi va) e buonanotte!

Centesimo sussurro!
Che traguardo!
Beh, dai, ho voglia di sputtanarmi un po'.
Dopotutto mi ero promesso "simpatico", per non essere volgare dicendo cazzone.
Spero di esserlo stato.

Ecco a voi il primo video-sussurro, il centesimo di questo blog!



Perdonatemi, il video è di qualità pessima. Purtroppo è una certa, il telefono fermo in mano non so tenerlo... Ho fatto il possibile.
Buone risate.
E buonanotte!

Novantanove...
"..scimmie saltavano sul letto!" -Una cadde in terra e si ruppe il cervelletto!-
Ah, le Follie dell'Imperatore, che cartone animato strepitoso. Stupendo. E poi il personaggio di Kronk è qualcosa di assolutamente magnifico e geniale.
Ah, quante giornate passate, da ragazzo, a vedere questi capolavori! Davvero tante.
Capita ancora oggi...
Sono veramente a pezzi. Una partita di calcetto dopo mesi di quasi totale inattività s'è fatta sentire, soprattutto considerando il mio status fisico, notevolmente debilitato per via di una mezza influenza. Perciò, sebbene stasera abbia dalla mia tutto il tempo del mondo, perdonatemi, sarò piuttosto breve.

La stanchezza mi rende a corto di idee. E' insolito per me, sarò sincero. Di cose da dire ne ho tante, troppe per essere più specifici. Eppure molte di quelle che mi frullano tra le sinapsi adesso sono cose che sto custodendo gelosamente per i sussurri successivi a questo.
Diamine, però questo è il novantanove, quello prima del cento!
E' vero.
Però sto lavorando per rendere il sussurro di domani all'altezza del gravoso fardello che porta, dunque non vorrei bruciarmi argomenti buoni per strutturarlo al meglio.
Una cosa voglio dirla, fiducioso di non dovermene pentire in futuro.
Credo che questo mio deficit di stanotte sia parzialmente dovuto alla tecnologia.
Il nuovo telefono è una continua scoperta. La sua utilità è senza dubbio fuori discussione, eppure mi rendo conto che ha tolto buona parte della mia ispirazione. Forse dedico troppo tempo a questa novità, e credo sia il caso di disintossicarmi un po'. Farà bene, senza ombra di dubbio. E, forse, magari troverò un po' più di tempo per potermi mettere a riscrivere al computer quella parte di libro per ora scritta a mano sui miei block notes!
Io non so se e quanti di voi hanno avuto un simile "problema", ma una cosa credo di saperla: voglio camminare a testa alta per poter continuare a innamorarmi del mondo.

Però, e un però c'è, mi sono guadagnato di diritto un posto fra i Salami.
Chissà però (eh già, un altro, necessario "però") se tra costoro non abbia già parlato di me...
In fondo siamo tutti un po' Salami!

Buonanotte!

Sempre più vicini...

Beh, inutili presentazioni per questa Notte del Salame. Eccezion fatta per i fiumi di muco nasale che fluiscono via con totale noncuranza per la mia pazienza e salute, c'è solo una cosa che devo dire.
Ma la sapete già, dopotutto.
Ci si avvicina al cento, dunque sarà un sussurro estremamente particolare

Stasera più che la musica di SuperQuark, consiglio qualcosa di inquietante. Coronerebbe meglio il nostro amico. Ma anche la solita "canzoncina" ci sta bene.

Date il benvenuto a "Mirror".

Il nome potrà portare su false piste, la sua descrizione fisica altrettanto. Ma spiegheremo tutto con calma.
Innanzi tutto è un Salame assai raro e particolare. Eccentrico nel modo di vestire e di apparire, avrà una buona dose di narcisismo che lo renderà minuzioso nella scelta dell'abbigliamento. Utilizzerà molte simbologie anche per le cose più semplici, come una maglietta, una camicia, una collana o un bracciale che servono a rievocare altro. Spesso ama andare in controtendenza alle mode, creando un qualcosa di insolito, inusuale. Non si prefigge scopritore di nuove mode, cerca solo di essere in pace con il suo smisurato ego apparendo diverso. In un popolo di Lumberjack ed Ibiza, ad esempio, potrebbe indossare giacca e cravatta, in un mondo di Uomini in grigio invece potrebbe mettere una felpa con cappuccio quasi in stile rapper italiano senza arte né parte. Seguirà i suoi gusti senza lasciarsi influenzare da ciò che va per la maggiore.

Fin qui, apparentemente, non sembra essere un Salame. Eppure il carattere comincia già a infilarlo nei guai.
E' fondamentalmente un timoroso, alle volte potrebbe essere addirittura paragonato a un luna park: passa giornate a far divertire gli altri, ma non vede l'ora che se ne vadano tutti per rimanere solo con se stesso. Tutto ciò che vuol far apparire lo si può tranquillamente leggere e trovare nei libri, come se avesse il timore di tirar fuori il vero se stesso.
Come se fosse spaventato da quello che potrebbe dire.
Cosa è realmente è dunque difficile da dire. Solo un esemplare di costoro potrebbe illuminarci, ma non è nemmeno semplice capire quando ha calato la maschera per mostrare il vero lato di sé.
Un giorno, però, dovrà guardarsi allo specchio, smettere di mostrare agli altri ciò che essi vogliono vedere (da qui il nome) e scegliere se continuare a interpretare un ruolo per tutta la vita o essere ciò che realmente è.
Fondamentalmente si dimostra intelligente e sveglio, ma quasi esclusivamente per le cose che gli interessano (o così sembra) particolarmente. In questi casi accompagna il tutto con un personale e metodico studio, sebbene sia propenso a manifestare numerosi interessi che pretende di portare avanti tutti insieme in contemporanea, forse penalizzando ognuno di loro pur di mantenere un'elevata dose di eclettismo. Adora essere competente e informato in moltissimi campi e rami della conoscenza uman...

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Certe sere si fa tardi tardi tardi, tipo stasera.
A chi chiedeva dove fossero i miei sussurri dico che mi spiace per il colpevole ritardo. Purtroppo sono rientrato a casa da appena mezz'ora e tra una fresca e un'altra eccoci qua a scrivere praticamente alle 4:30.
E' irrilevante il fatto che domani mi alzerò relativamente presto, così come lo è il fatto che ho un raffreddore allucinante, a tal punto che forse non sono così sicuro di sentirmi bene.
Ma non vedo dove sia il problema, ne ho viste di peggiori.
Dunque procediamo al sussurro.

Sono giorni che mi vengono in mente un sacco di frasi belle per la mia storia. La mia produttività, in tal senso, è tornata a ritmi sorprendentemente alti. Eppure i miei assidui lettori di queste storie vanno a rilento. Vedete, il pc ormai lo accendo molto poco, giusto per chiacchierare in notti fredde come questa con voi, dunque tutto ciò che scrivo sta sui miei block-notes. Se considerate che ne ho già finiti due...
Ma, oggi ci pensavo, non è per il fattore che sono poco a casa (o che mi collego molto più spesso dal cellulare) che boicotto il pc.
In realtà ciò che cerco di boicottare è, udite udite, proprio Facebook!
"Ah, ecco il perché del sussurro di ieri!"
Ni. Non è solo per questo. Insomma, era divertente (spero), e poi questo social network mi fa una grande pubblicità! Insomma, di pro ce ne sono tanti.
Perché boicottarlo?
Tempo addietro credo di aver accennato a qualcosa di simile. Facebook rovina le interazioni sociali e forse molte altre cose.
La parola scritta può essere interpretata in tanti modi, in quanto non è mai facile percepire lo stato d'animo di una persona che scrive. Alle volte certe frasi possono sembrare iraconde quando in realtà lo "scrittore" è pienamente calmo, oppure una frase dolce verso un amico/a utile magari a consolarlo/a può essere fraintesa con facilità.
Ci sono molte cose potenzialmente dannose, come le foto, che alle volte sanno ucciderti o illuderti, o i link (canzoni o frasi che siano).
Insomma, mica roba da niente.
E così mi chiedevo quanto sarebbe profittevole per la mia salute mentale toglierlo una volta per tutte. Non nego che è stata una domanda interessante...
Ma poi mi son detto:
Di quale salute mentale parli? Morian, quella è già andata da tempo!
Come darmi torto?
Dai, l'aria da psicopatico c'è! Le cose che scrivo pure... e omettiamo i sogni che faccio!
E poi la pubblicità è la pubblicità, così come il progresso tecnologico è il progresso tecnologico.
La mia soluzione non è accettabile, non ci sono santi.
Pazienza!

Però una domanda voglio porla a voi.
Avete mai pensato una soluzione così drastica?
Magari anche in altri campi...

Buonanotte!

Miei carissimi lettori, il numero cento si avvicina.
Ormai, siamo arrivati.
Conoscendo la mia fissa per la numerologia, sarà particolare? Sarà speciale?
Mah, si vedrà. Qualcosa in mente ce l'avrei pure, ma dovrei vedere quanto sia realizzabile come cosa.
Ci proverò, ma non garantisco.
Magari metterò su una foto con una torta e cento candeline tutte in attesa di essere spente da un bel soffio. Oppure attaccherò uno dei miei monologhi pallosi con tanto di digressioni senza freni. Sono indeciso.
Ma dai, manca ancora del tempo.
E prima del cento, c'è stasera!

In questo nostro sussurro, un consiglio: evitate questi dieci tipi di....
UTENTI DI FACEBOOK!

Eh già. Doveva essere particolare per essere quello poco prima del cento, no?
Quali saranno i temuti dieci utenti di Facebook da evitare? Sono certo che molti già li avete in mente. Ma veniamo a presentarli!

• MR. LIKE: Condividi una foto? Gli piace. Rispondi ad un tuo amico con un commento un po' profondo? Gli piace. Condividi un link di qualunque tipo? Gli piace. Scrivi "ammaccabanane" senza alcun motivo perché vuoi vedere fino a che punto vive sulla home per mettere "mi piace" a tutto ciò che pubblichi? Non ti delude nemmeno stavolta: dopo pochi secondi, roba da guinnes world record, gli piace. E ti chiedi: ma questo che cazzo fa nella vita? Deve per forza accollarsi a me? Ovviamente l'hai scritto come stato, che ovviamente ha letto. E altrettanto ovviamente ha messo un bel "mi piace". Alcuni possono anche spingersi oltre con un commento del tipo: "Parole sante!", ma i più desistono. Non sia mai che tu possa pensarli come accollosi. Stalker!


• IL CONDIVISORE MATTO: In cinque minuti sa esasperare la tua home. Entra e, come partecipasse a una competizione di condivisione veloce, comincia a pubblicare centinaia e centinaia di link di ogni tipo. Frasi di canzoni, di libri, di film, di improbabili uomini profondi, o ancora canzoni, stati, link sulla sua squadra del cuore, foto di procaci donne sensuali. Nemmeno la funzione "nascondi" può nulla contro di lui: in quei cinque minuti riesce anche nelle cose impossibili! Il dito più veloce del web!


• RICCARDO CUOR DI LEONE: Quando ti trovi a discutere con lui non pensa mai a controbattere le tue tesi in maniera diplomatica. Il suo comemnto classico è il tentativo di sfida fisica. Ti invita a incontrarvi per risolvere il problema, ti accusa di codardia e muove altre pesanti illazioni nei tuoi confronti. Poi, quando lo incontri per strada, smette di rosicchiare il suo pezzo di formaggio (o la sua carota) con i suoi dentoni sporgenti e fugge via con la coda fra le gambe. Ehm, che succede amico?


• IL COMMENTATORE ABUSIVO: Sei nel bel mezzo di un'animata discussione con un tuo amico, dove nessuno dei due sembra cedere alle posizioni dell'altro, convinto di aver ragione. Ad un certo ...

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Oggi mi è capitata una cosa nuova e simpatica: sono stato con una percezione deviata dell'equilibrio tutto il giorno.
Vi è mai capitato?
Stamattina è stato impressionante. Mi sono svegliato alzandomi dal letto come una molla (forse, anzi molto probabilmente è stato questo a causarlo) e a stento riuscivo a mantenermi eretto. Bastava inclinare la testa e puf, se non trovavo appigli andavo giù che era una bellezza. Ciò nonostante sono andato all'università, ma vi garantisco: e' stata un'impresa! Poi, sforzandomi un po' (ad esempio camminando sul margine del marciapiede) ho incentivato la riabilitazione, però in certi frangenti era davvero da ridere.

Comunque non è di questo che voglio parlare stanotte.
Leggevo da qualche parte, giorni fa, che l'amore vero è quando tu e un'altra persona guardate nella stessa direzione. Non ricordo dove mi sono imbattuto in tale frase, so solo che me la sono appuntata per un ben preciso motivo.
Quale?
Beh, quello che secondo me non è così.
Sia chiaro, guardare nella stessa direzione è importante, purché si intenda fare insieme ciò che sia giusto per la coppia, saper scegliere quando, magari, ascoltare la proposta dell'altro anche se non consona alle nostre solite lunghezze d'onda. Altrimenti, se intendete diversamente, la frase la reputo ancor di più sbagliata.
Sapete come si dice:"Gli opposti si attraggono".
Dannatamente vero. Solo con una persona con cui condividete qualche interesse ma siete in disaccordo su molte cose riuscite a farvi rapire da ogni suo gesto. E' quello che non sei tu. E' ciò che ti completa. Pensate se così non fosse e la vostra scelta cadesse su una persona troppo simile a voi, dai vostri stessi interessi e passioni.
Già mi immagino la scena!

"Hai visto quel..."
-Film!-
"Si! Proprio quello!"
-Troppo bello la scena in cui...-
"Quella dove succede che..."
-O mio dio si!-
"E poi lui è..."
-Sensazionale!-
"Già!"
-Già.-
Sei mesi dopo
"Non ne posso più! Con te non riesco mai a..."
-Finire le frasi!-
"Lo vedi? Sei..."
-Assurda, no? Dai, dimmelo! Tu che...-
"So sempre tutto io, brava dai la colpa a me!"
-Poi sarei io quella che finisce le frasi dell'altro!-

Eccetera. Basta film. E' evidente che la diversità serve. Anzi, è necessaria e fondamentale.
La frase che avevo citato non può essere giusta. Almeno, non può esserla totalmente. E, di conseguenza, come potrebbe definire l'amore vero, allora?
Non può.
Per questo motivo mi sono scervellato, chiedendomi cosa rappresentasse per me l'amore.
Poi, valutando la mia storia, le mie storie e quelle dei miei personaggi, mi sono reso conto con chiarezza di come la vedo.
Tutti i miei personaggi hanno dei difetti. Io? Inutile dirlo, ne sono sat...

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Un po' di zapping in tv non da tregua alla mia stanchezza. Vi giuro sono davvero provato.
Un po' per il su e giù Capitolino, un po' per la lezione di Karate con un amico (la mia prima, impacciatissimo ma mi sono divertito), ora ho una voglia matta di rilassarmi nel letto, ma il cervello me lo impedisce. Perché manca il sussurro, ovviamente. E anche per altro...

Va be', è arrivato il momento di cominciare con quanto preannunciato ieri.
Stanotte cercherò di catturare la vostra attenzione con una domanda che può sembrare banale, ma che in realtà non lo è per niente.
Per farlo, vorrei cominciare con una citazione dei Pink Floyd:


Ascolto questa canzone da una vita e mi sono sempre chiesto: l'ho fatto?
Beh, questa è una domanda. Ma non è La domanda. Anche se è MOLTO pertinente!
E allora qual'è? Questa:

"Meglio essere servi in Paradiso o regnare all'Inferno?"

E' un bel dibattito, se ci pensate.
Dai, non interpretate la frase alla lettera, cerchiamo di andare oltre. Sennò è quasi scontato che molti di noi sceglierebbero l'inferno per poter essere liberi.
No, non è ci a cui alludo. E, secondo me, non è nemmeno il vero senso della domanda.
Qui il dilemma è ben più complesso.
L'interrogativo di sopra ci pone davanti a una scelta importante: essere protagonisti di una realtà che non sentite vostra oppure avere anche solo una piccola parte, un piccolo ruolo nel sogno della nostra vita?
Magari alcuni di voi obietteranno dicendomi: "Perché non regnare in Paradiso?"
Non posso darvi torto, ma non è così facile come volete farci credere. Alle volte semplicemente non può essere così, non perché non avete dato il massimo, quanto piuttosto perché non era quella la vostra strada, il vostro destino (se preferite chiamarlo così).
Queste volte, dunque, la risposta alla nostra domanda è l'unica soluzione possibile.
E allora? Che scegliere?
Una vita tranquilla, felice, senza affanni, accanto a una persona che vi ama, un lavoro remunerativo, senza però aver vissuto avventure, aver scelto il lavoro dei vostri sogni e aver lottato per la donna della vostra vita (regnare all'Inferno), oppure vivere sempre in bolletta, sempre in bilico, facendo ciò che vi piace ma faticando tantissimo, e stando vicino alla ragazza dei vostri sogni anche senza poter mai dirla unicamente vostra (servire in Paradiso)?
Vi renderete conto, come me, che è difficile scegliere tra le due ipotesi.
Credo che la scelta dipende fortemente dal carattere. Se siamo persone razionali, sceglieremo il primo scenario. Persone più irrazionali, invece, sceglierebbero la sec...

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E' ricominciata un'altra settimana...

Tra un mese e sei giorni è Natale!

Va be', era giusto per dire una cavolata e farvi intendere quanto sia spensierato al momento?
Perché?
Beh, innanzi tutto perché questa sarà una settimana molto, molto, moooolto molto particolare. Eccezion fatta per i soliti Salami e la ormai apprezzata "10 da evitare", darò il meglio di me in due sussurri prima di quello della notte tra giovedì e venerdì. Ho avuto delle ispirazioni, ho trovato il "genio". Ora dovrò solo metterle per iscritto.
E non vedo l'ora.

E stasera?

Beh, stasera sarò breve. Fin troppo, domani ho una giornata ricca di impegni e di fatiche (?).
Oggi mi sono reso conto che è proprio vero che i cambiamenti cominciano dai piccoli gesti quotidiani, e che il vero e unico modo di cambiare qualcosa è cambiare prima se stessi.
Vedete, quando cambiate qualche piccola cosa in voi, è come se scattasse una molla che libera la vostra ispirazione e il vostro carattere. Specie se è il giusto cambiamento da fare.
Ora, se vi chiedete quale siano i cambiamenti giusti, sapete meglio di me che solo il tempo potrà dirvelo.
Ma è importante saper voltare pagina. Siamo come dei libri: se vogliamo sapere come va a finire, non possiamo soffermarci a leggere ciò che abbiamo già letto. Dobbiamo andare avanti con la curiosità di arrivare alla fine senza fare balzi, ma godendoci parola per parola, frase per frase, capitolo per capitolo il nostro percorso. Alle volte potremmo incappare in frasi brevi, fredde. Altre ancora potremmo invischiarci in periodi di difficile comprensione. Alcune, perché no, potremmoo essere addirittura poesia. Fa tutto parte della nostra vita.
Io vorrei essere uno di quei mattoni di libri cult, se potessi. Mi piacerebbe per il fatto che, di sicuro, avrei tante cose da dire e tante cose da scoprire. Se così sarà, lo vedrò, ma farò di tutto per riuscirci.
Per questo mi piace cambiare, forse addirittura migliorarmi. Per questo mi piace voltare pagina, senza soffermarmi troppo a rileggere indietro, per quanto certi passi possano essere stati meravigliosi, terribili o incredibilmente istruttivi.

Voi invece, che libro vorreste essere?