Floating Whispers

Risolto il problema (con un'ottima mezz'ora di tempo impiegato), si passa allo step successivo: sussurro in sette minuti.
Comincio a scrivere che l'orologio segna 05:53.
Oggi ho passato una giornata movimentatissima. Un sacco di amici a casa, tanti giochi di carte. Spero si siano divertiti tutti, io l'ho fatto di sicuro.
Ciò che è importante dire, e cercherò di essere essenziale, è che la tradizionale giornata carte non sarebbe stata possibile senza la super disponibilità della mia famiglia. In giornate come questa, soprattutto pensando al mazzo che mamma si farà domani per ripulire la sala, mi rendo conto di quanto sia fortunato ad avere persone così disponibili come loro al mio fianco. Ammetto, alle volte ci si discute, ma è normale. Tutto si risolve, anzi, mi permettono di invitare una quindicina abbondante di persone con cui mi trovo bene senza battere ciglio.
Il sussurro di stasera è senza dubbio per loro.
Perché forse alle volte non do loro ciò che meritano, alle volte ancora non sono giusto nei loro confronti. Alle volte penso di non meritarmi tante cose, eppure loro me ne permettono tante, troppe. Ma, vi giuro, ci provo a fare del mio meglio.
E sebbene poche parole non possano esprimere quanto possa esservi grato non solo per questa serata, ma per molto, molto di più, i miei ringraziamenti per voi sono dovuti. E di cuore.

Non ho altro da dire.
Non a voi, miei carissimi lettori.
6:00
Buonanotte.

No, cavolo ora ora 6:01! Per un pelo!

Quando ti ritrovi a fare le quattro e mezza del mattino con degli amici a parlare di cinema, sebbene vi siate già salutati due ore prima, capisci che hai appena passato una bella serata.
Peccato che poi torni a casa, vorresti scrivere il tuo sussurro dei Dieci, ma google chrome fa lo stronzo e rimpiangi la vecchia configurazione del pc e quel tanto caro e fedele Mozilla Firefox.
Così ti ritrovi con quella chiavica di tastierina del telefono, sulla quale le tue dita sbagliano digitazione due volte ogni lettera, e sai già, depressi, che sarà una notte lunghissima.
E io che mi lamentavo dei tasti duri di quella tastiera! Come li rimpiango!

Beh, non me ne vogliate, soprattutto per la formattazione. Vi garantisci che è già una notevole seccatura questa.
Però guardiamo il lato positivo, ho avuto un'ottima ispirazione per questo sussurro, a tal punto che procrastinerò quello pensato per stanotte.
A voi "Le dieci cose che più odio della tecnologia"

- QUEL BURLONE DEL BROWSER
L'odio per internet explorer ti ha spinto a ricercarne un altro migliore, più veloce, sicuro ed efficiente. Ma non sai che in realtà sono stati progettati per un solo scopo: non funzionare quando più ti servono. Hai una mail urgente da leggere, un lavoro portante da fare? Ops... Ma che dicevi di explorer?

- LA BATTERIA DEL CELLULARE
Ci sono giorni in cui la noia è tanto alta da farti chiudere con i giochi del tuo telefono, e lei dura in eterno, sorprendendo le tue aspettative. Poi aspetti una chiamata, un sms, e proprio quando arriva... Puf! Il telefono si spegne, accendendo la tua ira funesta.

- IL SEGNALE DEL TUO CELLULARE
Navighi in internet tutto il giorno senza problemi e messaggi con tutti i tuoi contatti in maniera rapida ed efficiente, poi ricevi l'unico sms che volevi leggere, l'unica chiamata che volevi ricevere. Stai per rispondere ma... Come inviarlo senza rete! E passata mezz'ora in cerca di campo la delusione non finisce: si combina molto bene infatti con il precedente problema.

- IL SALVATAGGIO MANCANTE
Il boss più difficile, il livello più rompicapo. Finalmente! Hai finito il gioco! Ota bisogna salvare la partita! Ah già, i titoli di coda. Ehi, ma che succede? Perché all'improvviso è sparito tutto, sostituito da un oleoso nero senza fine? Vabbé, si è spenta la play... No! Il salvataggio! La mia vita non può più vivere.

- LO STRONZO CHE SPOSTA L'ANTENNA
Tu che sposti la mia antenna dopo settimane che aspetto questo programma televisivo, dovrai esser punito all'inferno con la costrizione a guardare una tv vecchio tipo con una pessima ricezione di segnale, così che tu possa passare la tua eterna dannazione a sintonizzarla in fretta per non perderti quel programma.

- LA SVEGLIA ADDORMENTATA
Quante volte la vostra sveglia non suona quella famosa mattina in cui è proprio fondamentale che suoni? No comment, grazie....

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So che a Natale si dovrebbe essere tutti più buoni, ma sono un menefreghista dannatamente sadico in questo.
C'è una cosa che veramente mi manda fuori giri nelle persone.
In realtà sarebbero un bel po', ma ce n'è una che le riassume bene o male tutte quante assieme.
Il vittimismo.
Le persone che fanno di tutto, anche inconsapevolmente, per sentirsi dire qualche frase compassionevole da chi li circonda non le tollero proprio.
Come se soffrissero solo loro.
Come se capitassero tutte a loro.
Ognuno ha i suoi problemi, gravi o stupidi che siano. E' normale.
E' la vita, cazzo.
Se fosse tutto facile saremmo una massa di annoiati cronici che passa il tempo a cercare il divertimento in qualche sostanza di qualche strano genere, e mi rendo conto anche che non sono pochi quelli che già lo fanno.
Il bello della vita sta proprio nella difficoltà, nello spingere se stessi a dare il meglio. Piangersi addosso, cercare compassione futile nel prossimo non ha alcun senso se prima non si analizza a fondo e con maturità la situazione. Perché tante volte siamo noi a fare delle cazzate clamorose che generano i nostri problemi, ma è più facile darle ad altro o altri piuttosto che a se stessi. Dove sono i vantaggi che comporta tutto ciò? Che ne so. Non ti risolvono la situazione, ti abbattono il morale... Quanti altri danni fanno?
Troppi.
Ma a qualcuno piace.
Prima o poi capiterà che nessuno sarà lì a consolarli. Allora vorrò vedere come reagiranno. Facis de necessitate virtutem, dicevano i latini, ovvero fai della necessità virtù.

Dico solo questo:
Non pensare ai proprio errori, non rialzarsi più forti di prima, non migliorarsi è la più grande cazzata che un uomo può fare.

Buonanotte!

Eccoci qui, anche nella notte di Natale.
Perché ormai è un impegno serio, e non ho intenzione di venirne meno. Senza contare che mi diverto un casino, quindi non solo è un dovere (morale), ma anche un piacere.
E poi il giorno di Natale è, alla fine della fiera, un giorno come gli altri.
Di diverso c'è solo che ci si scambia regali e si passa una serata insieme ai familiari.
Ma se ci pensate bene non c'è davvero nulla che un altro diverso giorno non potrebbe avere. Alla fine la storia dei regali, consumistica o no che sia, è un po' come dicevo quando parlavo delle date. E' una buona occasione per fare qualcosa di ordinario e farla passare per speciale, dunque non biasimo regali.
Per quanto riguarda le serate in famiglia forse è un discorso un po' più profondo. Perché c'è chi ha la fortuna di poterle avere sempre, chi invece no, qualunque sia il motivo. E allora, se in una sera si può ricongiungere persone distanti, ricordare persone troppo lontane o semplicemente divertirsi con i propri cari, che c'è di sbagliato?
Vedete, non sono uno dallo "spirito natalizio" prorompente. Sono piuttosto restio a lasciarmi inebriare da questa atmosfera di festa. Perché? Perché non mi dice nulla, perché non è poi nulla di speciale. Eppure non biasimo chi la festeggia con convinzione. Piuttosto mi capita di farlo con chi rinnega tale festa e fa il moralista. Insomma, i pro di questa festa ci sono eccome, li ho detti fino ad ora, allora perché moralizzare continuamente? Perché non "demonizzare" anche i vari compleanni e ogni altra festa di qualsivoglia tipo? In fondo hanno gli stessi principi, sotto questo punto di vista. Che sia uno spreco di alimenti, che sia una ricorrenza consumistica (cosa non lo è?), che sia qualsiasi altra cosa, fa parte della nostra tradizione moderna, bella o brutta che sia.
Il mio invito è quello di seguire quella specie di motto natalizio che dice che in questo giorno siamo tutti più buoni ed esserlo davvero, evitando simili ipocrisie e godendoci il momento, qualunque cosa esso ci riserverà.
E poi è anche divertente vedere le facce di chi riceve un vostro regalo, azzeccato o floppato che sia. =D

Beh, stasera era piuttosto un pensierino, più che un sussurro. Una cosa veloce, perché voglio riposarmi un po'.
Ho fatto qualcosa di faticoso, che mi ha stancato? Assolutamente no!
Ho solo il culo pesante, e mi piace un casino dormire.
Nel sonno posso sognare. Non dimenticatelo mai.
Buonanotte!

Ah, dimenticavo.
Tantissimi auguri di buon Natale!

E' incredibile come i pub, dalle mie parti, chiudano presto. Erano solo le 2:30 del mattino e due amici in cerca di una birretta per una chiacchierata al caldo non hanno avuto modo di soddisfare questa semplice richiesta. Incredibile.
Ok, tralasciando la birra, a una chiacchierata non dico mai di no.
Mi piace parlare, terribilmente.
In questo mi sento un po' un cantastorie, sempre lì pronto a raccontare qualcosa, a colorare di dettagli anche la più semplice delle storie. Dettagli minuziosi, particolari che molti potrebbero non notare ma che per me ricostruiscono le scene, i momenti, quasi a tentare di farti rivivere tutto quanto. Anche se mi rendo conto che alle volte sono un po' prolisso o temporeggiatore, quando servirebbe un po' più di pragmatismo. Ma imparerò!
C'è chi potrebbe accusarmi di essere così egocentrico da essermi innamorato del suono della mia voce. No, è semplicemente che mi piace esternare a persone che reputo intelligenti le mie riflessioni. Mi piace scoprire se la pensano come me, se viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda o se invece credono che le mie ipotesi siano del tutto errate. Lo vedo come un modo per arricchire la mia persona, per migliorarmi.
E poi senza la parola si ride di meno. Forse da questo punto di vista sono anche troppo cazzarone, nel senso che racconto cose divertenti anche nei momenti di serietà. Spezzano forse il discorso, sebbene siano pertinenti, ma in fondo anche ridere sulle proprie disgrazie può essere utile a superare certe situazioni, certi ostacoli.
Poi ci sono anche momenti in cui il silenzio è tutto ciò che voglio dire. E forse è proprio grazie al mio troppo parlare (anche in totale cazzeggio) che ho imparato ad apprezzare questi nella giusta maniera.

Notte a tutti!

Oggi è stata una di quelle domeniche di quasi totale noia, buttato sul divano a vedere il campionato che si è rivelato in buoni casi deludente. Il perché è ovvio: la qualità del calcio delle vecchie grandi squadre è calata notevolmente e provano a lasciare sprazzi di bel gioco delle non tanto nuove piccole realtà come Verona e Torino. Il fallimento totale è avvenuto poi nel derby di Milano, forse il più brutto degli ultimi vent'anni.
Ma non è di calcio che voglio parlare.
Quando capitano giornate così mi piace occupare questi tempi morti nel miglior modo possibile. Di solito accetto qualsiasi proposta per uscire, ma oggi ho preferito dedicarlo un po' a una delle mie piccole passioni, ovvero il cinema.
Piano piano, offerta dopo offerta, arricchisco la mia personale collezione di film, e ogni tanto devo cogliere gli attimi per potermene vedere qualcuno in tutta tranquillità.
Oggi è stato il turno di rivedere Les Miserables. Davvero un gran bel musical (o film), dal cast alle canzoni. Tutto veramente bello, ma forse già l'avevo consigliato.
Tralasciando anche tutte le idee che questo film ha creato nella mia immaginazione rampante, volevo accennarvi il perché mi piace il cinema.
Vedete, se un film ti coinvolge ha (per me) lo stesso potere che hanno i libri. E' come se entrassi al loro interno, vivessi quelle scene, provassi le loro emozioni, fino a poter perfino sentire i profumi di posti incantati. Mi permettono di lasciar correre nei sogni il mio cervello per qualche coppia di ore, dimenticandomi di tutto il resto.
E, come ho detto qualche tempo fa, rallentare così ogni tanto è fondamentale.

Ora non mi resta che tornare ai miei sogni.
E in realtà, il cervello lavora molto di più quando sogna. Perciò vi lascio con questa domanda: sognando sto davvero rallentando, oppure è l'esatto contrario?

Buonanotte!

Periodo di vacanze significa ritrovare ritmi assolutamente improbabili, ed eccomi, come al solito, qui a snocciolarvi scemenze in orari fuori limite.
Ma ormai sarete abituati, a tal punto che ci sarà tra di voi anche chi aspetta questa serata con ansia, perché magari trova sempre il modo di farsi qualche risata con questa Notte del Salame.

E, a proposito di feste, il nostro ospite di oggi non poteva non essere attinente a tutto ciò. Perché, se è vero che "a Natale puoi fare quello che non puoi fare mai" e che sono tutti più buoni (al forno, con due patate di accompagno, una spolverata di sale e un pizzico di rosmarino per insaporire in maniera classica), allora è anche vero che i nostri esemplari di Salame vivono questa festa portando delle modifiche al loro essere, dando vita così alle due categorie che il nostro team di esperti vi presenterà in queste notti di pausa.
Il primo di loro è il nostro ospite stasera. Viene da un paese lontano, viaggiando sul primo mezzo volante della storia (ora parcheggiato in doppia fila sul tetto dei nostri studi, multato per divieto di sosta, inquinamento atmosferico -"gas" delle renne- e inquinamento acustico -oh oh oh!- da un vigile particolarmente severo che non rispetta le regole del Natale citate poco sopra, in questo sussurro), e porta gioie a tutti i bambini, buoni e non, grandi e piccini. Quando si dice: "E' un lavoraccio, ma qualcuno lo dovrà pur fare". Carissimi lettori, solo per voi "Babbo Natale"

Sebbene sarebbe più pertinente definirlo "Mamma Natale" essendo questo un salame Prevalentemente femminile, un comitato di sindacaliste, in accordo con i nostri esperti, ha lottato strenuamente in tribunale per mantenere il nome di quel vecchio barbuto maschilista e sfruttatore per tradizione sociale storica e parità dei sessi, conquistata dopo anni di dure lotte.
Ne segue che costoro hanno mantenuto, in casi estremi, la classica divisa rossa fatta di pantaloni e giacca, rigorosamente cucite con le più pregiate pellicce delle migliori firme dell'alta moda italfranco-scandinava. Ovviamente però non tutti hanno il privilegio di tale uniforme, soprattutto perché durante l'anno il nostro Babbomamma Natale ha la necessità di viaggiare sotto copertura e comprare un vestito del genere, con la crisi che c'è, è un lusso evitabile. Così molte di loro si sono organizzate per ostentare il loro spiccato spirito natalizio con piccoli dettagli che ne richiamino i simboli cardine, come orecchini a forma di albero addobbato, cappellini rossi, cerchietti a forma di corna di renna e colori degli abiti che si avvicinano alle tipiche tonalità di questa festa, dunque il verde foglia, il bianco neve e il rosso rosso.

In questo particolare periodo dell'anno, dove non deve preoccuparsi di nascondere la sua identità come il più abile Clark Kent che cela il suo essere Superman, può mostrare la sua vera natura, regalandi gioia e sorri...

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Stasera ringrazio la mia prudenza per non aver fissato in questa notte alcun appuntamento settimanale con questo blog. Vedete, non che non voglia scrivervi, ma semplicemente non ho troppa voglia di fare ancor più tardi.
Infatti queste notti, per un motivo o per un altro, mi trovo sempre sul filo, sempre in orari improponibili. La cosa brutta è che dormire mi piace (indovinate un po' perché?), dunque un po' accuso questo sforzo. Un po', non tantissimo. Solo quel tanto che basta per farmi dire: "Diamine, come vorrei già essere nel letto a sognare."
Cavolo, ho rivelato la risposta di prima!
Va be', seriamente, a questi ritardi c'è un perché.
Ci sono cose che vanno fatte, parole che vanno dette, a tal punto che fare le ore piccole a chiacchierare con un amico può risultare anche un piacevole dovere, se lo si prende con il giusto spirito.
Forse non sono la persona più indicata per dare consigli. Dopotutto, non ho questa enorme esperienza, né forse questa straordinaria capacità di risolvere problemi. Forse so ascoltare, ma so anche bene come perdermi poi in chiacchiere.
Ma non importa.
Perché?
Io credo che il più grande aiuto che una persona possa dare ad un'altra sia l'incoraggiamento e la vicinanza.
Puoi dare tutti i consigli che vuoi, puoi provarci in tutti i modi possibili, ma una persona l'aiuti davvero credendo sempre in lui e nelle sue capacità di sistemare il suo problema da solo, sostenendolo in ogni momento e con ogni mezzo.
Anche una chiamata. Anche un sms. Anche una battuta in una serata non troppo stellata.
Io ci provo e ci credo, ma forse è una visione un po' troppo particolare del mondo.
D'altronde sono fatto così.

Buonanotte!

Eccoci qua con un'altra notte dei Dieci.
Ora, la solita premessa la salto perché sarà un po' difficile spiegarvi quello che intenderò stanotte.

Stasera presento a voi i dieci Tifosi. Quale fra costoro siete?

Badate bene, avranno nomi di squadre, ma sono solamente nomi. Ciò che dovrete fare è vedere che tipo di tifoso siete per la vostra squadra. Mi spiego meglio, uno di voi potrebbe tifare Roma ma tifarla come fosse un Laziale, perché la sua descrizione di tifoso combacia con quella categoria. Esisteranno ovviamente anche i puristi, sia chiaro. Questo cosa comporta? Nulla. E' solo per prendere in giro il nostro modo ti tifare, arrivando chissà a quali simpatici accostamenti assurdi!

• JUVENTINO
  E' una sorta di super inter pares, spesso e volentieri tende a rispettare la squadra e le scelte del tecnico, dicendo al massimo la sua con immenso garbo. E' obiettivo, nel senso che riconosce le capacità e i limiti della propria squadra, risultando elegante in risposta ad ogni discussione o sfotto', conscio che la sua rivincita arriverà solo sul campo. Batman!


• MILANISTA
  Ama mettere in mostra gli antichi fasti e i vecchi successi, sottolineando ogni qual volta fosse possibile la bravura della sua squadra. Specie nelle discussioni, cerca di insinuare complessi di inferiorità verso il contendente ricordando risultati di stagioni passate, vittorie di tempi remoti, disparità di punti in classifica anche in caso della più cocente delle sconfitte. Nostalgico!


• INTERISTA
  Sale all'ultimo sul carro dei vincitori dopo aver atteso per anni di rivelare la sua fede. E' un po' il tifoso occasionale: se la sua squadra vince si comporta da capo della curva, mentre se non dovesse andare così la rinnega per tre volte al canto mattutino del gallo. Bandiera.


• ROMANISTA
  Qualsiasi situazione, qualsiasi momento c'è sempre un complotto a loro sfavore. Anche di fronte alla verità nuda e cruda, continua a sostenere che la colpa delle sconfitte della squadra sia da attribuire a terzi, diversi dai giocatori che scendono in campo e, al massimo, dal tecnico. Perseguitato.


• LAZIALE
  Non è mai contento, non è mai soddisfatto. Vorrebbe sempre di più, nonostante sia conscio che la sua squadra non ha i mezzi per altri traguardi, altre cifre nel calciomercato. Anche se la squadra vince, trova sempre qualcuno o qualcosa da criticare, da contestare. Insaziabile.


• NAPOLETANO
  E' un tifoso istintivo e passionale, sostiene la squadra ovunque e comunque, alle volte anche superando limiti di obiettività (specie in estate, in cui meriterebbero lo scudetto per aver fatto ogni anno gli acquisti giusti per puntare in alto). E' anche il tipo scaramantico, fino all'inverosimile. Cuor di leone.


• TORINESE
  Ha seguito la squadra in ogni momento, dall'apice alla fosse, rimanendo fin troppe volte elegante e composto. E' ben ...

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Certe volte sono proprio stupido, è un dato di fatto.

Si, ho voluto cominciare questo sussurro in maniera un po' dura verso me stesso. Perché?
La risposta a questa domanda è il tema di questo sussurro, che cercherò di rendere breve per esigenze di sonno.

Non di rado mi capita di essere presuntuoso. Come quando penso facile qualcosa che facile non è, affrontandola con superficialità e perdendo occasioni importanti, uniche. Come quando penso che sono in grado di fare qualsiasi cosa, a tal punto che finisco per ritrovarmi a non fare nulla.
Quando faccio queste cose sono proprio un broccolo.
Ma questo non significa che cercherò qualcuno che mi suicidi (non vedetelo come uno strafalcione, so benissimo cosa avrei dovuto scrivere, ma lo reputo meraviglioso detto così). Significa che devo migliorare in questo campo, in questo mio modo di essere. Migliorare per non sbagliare al momento giusto.
Si dice che dal fallimento si arrivi all'umiltà.
Non so se sia vero oppure no, ciò che so è che per migliorarmi ce la metterò tutta. Anche attraverso altri errori.

Buonanotte!