Stasera anticipo di molto il mio sussurro vista la trasferta nella Capitale di domani mattina. Sarà un'alzataccia, e la cosa già mi pesa. Non parliamo inoltre del break delle mie abitudini: intollerabile.
E così eccomi qui, a rompervi nuovamente le scatole dopo il quarto tipo di Salame. L'avete letto? Vi è piaciuto?
So già che farò prima ad aspettare di vedere alcuni di voi, prima di ottenere le risposte che cerco.
Nel frattempo, pensavo a diverse idee da mettere in pratica quando tornerò dal mio viaggio in Ottobre. Forse presenterò alcune novità al rientro, ma c'è da pianificare, da valutare e ponderare con molta calma.
Veniamo dunque a noi. Di che parliamo stasera?
Lo sport sarà sicuramente l'argomento che avrà spadroneggiato senza rivali nelle vostre home di facebook. Tra Formula1 e Calcio, oggi se ne sono viste proprio delle belle.
No, non voglio ammorbarvi con queste chiacchiere da bar. Ho qualcosa di più profondo da raccontare.
Noooooo!
Mi chiedevo, oggi, cosa spinge due persone a diventare amiche.
Vedete, le relazioni umane sono molto un rapporto do-ut-des, dare affinché tu dia, dare per avere, in sostanza. Ognuno credo cerchi di ottenere qualcosa, dagli altri. Qualcosa che, da soli, non possono ottenere.
Ma cosa?
Questo credo che dipenda dalle persone. Ognuna può mettere a disposizione la sua esperienza, il suo modo di essere, le sue qualità e i suoi talenti, in un'amicizia. Se queste soddisfano ciò che l'altro cerca, è possibile stabilire un'interazione amichevole.
Bene, detta così sembra che l'amicizia sia qualcosa di molto materiale e poco profonda. E, se ci pensate, ritengo che nel mondo intero funzioni così.
Io però non sono affatto d'accordo. E' ovvio che fosse così, altrimenti che senso aveva tutto questo sussurro? E poi, se non fossi così rompipalle, non sarei io.
Voglio porvi un quesito.
Avete mai avuto la sensazione di simpatia istintiva verso determinate persone? Qualcosa che non sapete spiegare, eppure c'è. Una sorta di empatia mentale, di affinità istintiva, qualcosa di particolare, di complice, già nel vostro guardarvi.
Sono convinto di si. Sono convinto che ci sono state, nella vostra vita, persone di questo tipo. Persone che non conoscete e vi fanno pensare:"Non so per quale motivo, ma di lui mi fido."
O anche i sentimenti contrari, ovviamente.
Io credo che, per questi casi, approfondendo poi la conoscenza del carattere possa nascere un'amicizia, ossia una sorta di fratellanza in spirito, qualcosa di più profondo, in cui non c'è solo un'affinità tra i vostri caratteri, ma anche tra le vostre anime, come fossero inspiegabilmente legate da qualcosa di inconscio.
Questa è l'amicizia. Non un do ut des. Non esiste quel "ut des", ma solo il do. Senza una ragione, senza un perché.
Non serve chiedere nulla. Non serve desiderare nulla in cambio.
E' qualcosa di più.
E allora la cel...
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