Oh, finalmente torniamo agli standard a cui eravate abituati. Temevate che potessi impazzire con tutti quei sussurri mattutini, vero? Tranquilli, ho pensato a voi.
Eccomi qui, dunque. Come ogni notte, a rompervi le scatole.
E allora cominciamo! Stasera sarò un po' tenero, un po' romanticone se volete. Concedetemelo, non sempre i pensieri che fuoriescono dai miei flussi sono simpatici o profondi. E' il bello della casualità, ma vi giuro che quelli di stasera sono veloci, rapidi, automatici. Come se fosse tutto già scritto e stessi solo ricopiando con diligenza.
Allora oggi parliamo di tua madre!
Non è un insulto. Parliamo davvero di tua madre. Che alla fine è anche la sua, o la mia.
Ok, non sono riuscito a togliere le ambiguità e, dopotutto non mi è dispiaciuto, così ho creato un po' di suspance, appena necessaria a portarvi fuori strada, a farvi pensare chissà cosa possa aver partorito la mia mente (in certe sere) deviata. Ma adesso torno serio. Non dico mai nulla a caso, ormai dovreste saperlo, e soprattutto vi giurai nel mio primo sussurro che non avrei mai mentito. Perciò, se ho detto che stasera sarei stato tenero...
Intendo raccontarvi qualcosa su quelle donne che ci accudiscono fin da quando siamo piccoli, quelle donne che farebbero tutto per noi anche se (e non mentite) le facciamo incazzare, e nemmeno poco, specie noi uomini, specie se disordinati.
Quante volte vi avranno rimboccato il letto con premura quando eravate piccoli?
Quante volte vi avranno dato quel bacio prima di addormentarvi, in grado di proteggerci dai temibili mostri che si celavano sotto il nostro letto?
Quante volte, ormai cresciuti, vi avranno detto alla ripetuta uscita con rientro a tarda notte:"Bello mio, questa casa non è mica un albergo!", oppure, entrando nella vostra stanza e scoprendovi non immerso sui libri:"Quando pensi di studiare?"
E le loro temutissime richieste?
"Mi prendi il coso che sta lì, per favore?"
Tu a scervellarti su cosa diavolo possa mai essere il coso e dove possa mai essere quel lì, e sai che non improvviserai in maniera fortunosa, sarà la tua rovina, perché allora metterà mani al tuo armadio, in cui hai appena lasciato detonare una bomba atomica, giusto per fartela pagare, ma senza cattiveria.
O quando spostano una cosa e, quando vai a cercarla senza successo, ti minacciano con quel:"Se vengo lì e la trovo, giuro ti uccido!"
Situazioni comiche, universali, uniche. Non hanno prezzo. Quei momenti che valgono una vita, secondo me.
Sì, perché anche in questi gesti c'è il loro amore. Infinito. Intramontabile.
E, suvvia, vogliamo dirglielo un bel grazie? Un grazie di cuore, anche per i rimproveri, per le strigliate e le cucchiarellate che educavano.
Se siamo quel che siamo, è anche grazie a loro. Alla pazienza che hanno avuto portandoci in grembo per nove mesi, per aver consolato i nostri pianti infantili e quelli dell'a...
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