Floating Whispers

Oggi, spiacente per voi, sarò breve. Sono un po' apatico per via di alcuni pensieri e sono soprattutto molto stanco. Inoltre è il tredicesimo sussurro, e anche questo, come l'otto, è un numero particolare per me. Diciamo semplicemente che non mi piace, perché dire che sia sfortunato è solo il punto di vista che ho (e non solo io) quando si commettono errori e non vogliamo assumerci le nostre responsabilità in merito.
Lo so, della spiegazione non ve ne frega una mazza. Siete liberi di stappare lo spumante, ve lo concedo. Come quando un professore, ai bei tempi andati del liceo, comunicava la sua assenza per il giorno successivo oppure spostava uno di quei compiti in classe terribili e tremendi. Quanti ricordi...
Già, ricordi.
Proprio oggi, cercando ben altro, mi sono imbattuto in un oggetto della mia infanzia.
Poco vi importerà sapere cosa fosse. Poteva essere un pallone, un omino della lego, un gioco del game boy. Quello che conta è ciò che ha rievocato, sentimenti ed emozioni di un tempo che sanno strapparti un sorriso in ogni occasione. Niente nostalgia, solo un piacevole ricordo che ti rammenta chi sei e come sei arrivato all'oggi.
Allora mi sono chiesto:"Chissà che fine avrà fatto tutto il resto?"
Bella domanda. Specie nel trasloco, credo che molte cose siano andate via, buttate o sperdute chissà dove. Ma, con o senza spostamenti, capita quel momento in cui tua madre entra in camera e, con una rappresaglia fulminea e inarrestabile, fa razzia di ciò che fu, per lasciare maggior spazio a ciò che è.
Ricordo, quelle rare volte che è capitato, perché mi ha sempre fatto un certo effetto. Non era mai facile abbandonare dei compagni di giochi, di immaginazioni, di sogni. Era come se una parte di me andasse via. Però, ad essere sincero, mi è anche servito di lezione. In che modo? Beh, uno può sempre scegliere dove lasciar andare quella parte di te costretta dal tempo ad andarsene. Perché non lasciarla andare con persone a cui vuoi lasciare un ricordo che sia piacevole così come, un tempo, lo era stato per te?
"Non tutti i mali vengono per nuocere", si dice.
E' proprio vero.

Buonanotte, miei cari lettori.
Grazie ancora per la vostra attenzione.
Inutile ricordarvi, infine, l'appuntamento di domani...

Miei amabili lettori, oramai sono sempre più notturno e più ritardatario, ma stanotte un motivo reale c'è, tanto che sarà oggetto del mio sussurro.
Veniamo al dunque subito, perché il fatto è di per sé sconvolgente.
Voi credete nel Karma?
Per chi non è avvezzo, il karma è una filosofia orientale (alla base anche di alcune note dottrine filosofico-religiose) in cui, sostanzialmente, vige il principio di causa ed effetto. Che sto dicendo? Nulla di così trascendentale. Ogni tua azione ha una conseguenza, e di solito è molto alla "occhio per occhio", ossia se faccio qualcosa di brutto, mi capiterà la stessa cosa. Ora è detta molto in termini semplici, ma è solamente per farvi capire.
Ecco allora il fattaccio.
Dopo una notte da idioti con gli amici, come ogni nostra santissima notte, saliamo tutti sulla mia amata macchina e filiamo veloci come il vento per la strada, sperando di tornare a casa in tempi record. Il battistrada delle mie ruote brucia l'asfalto sotto di sé e il motore romba e ruggisce come una fiera finalmente libera di scatenare la tutta sua potenza, troppo a lungo trattenuta in uno stato di prigionia simile all'inferno.
Il mio stereo, nel tentativo di ascoltare Far Away dei Nickelback, decide di prendere iniziative e, in maniera del tutto autonoma, comincia a suonarci la canzone nei momenti a lui graditi, auto-mixandola con altre canzoni (Il mio canto libero - Battisti, tanto per essere precisi), propinandoci qualcosa di talmente osceno da farci passare l'idea di ascoltare un cd. Ora, per chi conosce la mia amatissima auto, sa bene che quello stereo è difettoso da qualche anno, perciò che dia problemi è normale, basti solo pensare alle peripezie necessarie per alzare il volume o alle pause di riflessione che si prende prima di far partire un cd, ma mai prima d'ora si era preso così tante libertà.
"Va bé, vada per la radio" ci diciamo, sorpassando un SUV Mercedes nero, che procedeva a passo d'uomo su una strada deserta a doppia corsia, guidato da un uomo in stile "Il Padrino parte III" che fumava una sigaretta (quale orrore fumare in macchina!).
Raggiungiamo la via di casa, una strada a senso unico con parcheggi ad entrambi i lati, ovviamente a tarda ora tutti occupati. La nettezza urbana sta adempiendo ai propri compiti proprio in quel momento. Impossibile vederla prima di imboccare la via, perché questa strada è a forma di 'L.' E indovinate un po' dove si trovava l'ingombrante camion? Ovviamente, dopo l'angolo! Non importa. Determinato, decido di fare inversione. Farò un pezzo contromano ed entrerò dalla fine della via, così da evitare di perder tempo. Ho un sussurro da scrivere, che diamine!
Proprio quando sto per muovermi nel senso opposto, eccolo. Lo stesso SUV, lo stesso tizio. Mi blocca l'uscita, sono costretto ad abortire la manovra. Ma dico, alle 3:30 di notte, ma tutti in questa cavolo di via semisconosciuta ed i...

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Ok, oggi è tardissimo, quindi mettiamo il turbo alle dita e non ci perdiamo in chiacchiere (e sarà difficilissimo).
Buonanotte, miei cari lettori.
Sebbene sia davvero stanco, non rinuncio alla nostra routine. Perché, sostanzialmente, mi piace scrivere, ma ancor di più mi fa piacere che un buon numero di voi, ogni giorno, legge tutto questo. E' un buon modo per iniziare la giornata, molto migliore di quella doccia che ti sveglia e ti rilassa.
Una domanda, però, devo farvela. Anzi, forse è più un consiglio. Avete letto il terzo e il decimo sussurro? Perché vi saranno utili per capire questo, che si allaccia ad entrambi e forse li chiude con un bel nodo.
Sostanzialmente parlavano di flussi di pensiero e di memoria. Così, su due piedi, potrebbe sfuggirvi il perché siano collegati, ma rileggeteli attentamente, magari capirete il senso del loro essere concatenati.
Scommetto che molti di voi vivono momenti di pura ispirazione e estasi della mente sotto la doccia.
Si, lo so, non fare il vago. Te lo si legge negli occhi che sotto l'acqua che scende apri la tua mente ai pensieri più strani e illuminanti, e se non hai voglia di impegnarla, ti dedichi al canto.
Ok, gli occhi non posso vederli, ma so che se leggi le mie cretinate, dopotutto, un po' matto come me lo sei, dunque è altamente probabile che tu faccia tutto questo. A meno che non sei un ragazzo emotivamente solo, triste, zozzone... In questo caso, vecchia volpe, i "solitari" che ti fai non ci interessano, perché (per lo meno io) mi dissocio.
Salvo queste depravate eccezioni, non siate timidi, sono convinto che ognuno di voi sogna, immagina, inventa, pensa.
Vedete, alla fine non sono così psicopatico. Quello che io faccio abitualmente, sapete farlo anche voi. Solo che io mi trovo più ispirato davanti a un cielo stellato animato dai suoni delle onde del mare che si abbracciano con la riva, o sotto la pioggia, appoggiato alla mia fedelissima macchina, fissando l'oscurità della notte. Quando il buio della camera mi avvolge, mi rasserena con la premura di un genitore, prima di lasciarmi ai miei compiti, che siano conciliati dal letto, dal sole, o da qualunque altra cosa. Quando fisso quei meravigliosi occhi infiniti che sanno comunicare un'implicita e surreale complicità con i miei.
Ma non pensate minimamente che sotto la doccia, con l'acqua che scivola su di me creando un piacevole tintinnio di relax, tutto questo non avvenga! Avviene eccome, solo che per me è la semplice abitudine, la normale amministrazione.
Perciò, il più delle volte, mi trovo meglio a starnutire una qualche canzone che mi è rimasta nella testa dal giorno prima o che, celata, si è infiltrata nei miei sogni e vi è rimasta imbottigliata, visto il traffico esagerato. Dico starnutire perché se dicessi cantare sarebbe una bestemmia. Non credo di essere intonatissimo, anzi probabilmente sono una campana. Però cantare sotto la doccia è una cosa che capita a molti, non s...

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Come va, nottambuli?
Sono sempre io, il vostro Morian, oggi in versione... Boh, non lo so in che versione sono. Di sicuro non tenero e romanticone come ieri, di sicuro stremato dopo una partita a calcetto dove, sebbene sia relativamente scarso, ho dato tutto l'impegno che avevo, e forse anche qualcosa in più. Peccato per il risultato, non soddisfacente perché non abbiamo vinto. Uno potrebbe dire:"Dai, ma ti sei divertito!", ma non gioco mai per il divertimento e basta. E' come dire mangio per avere un motivo per lavarmi i denti. Sono sincerissimo: gioco per vincere. Sempre. Perché la vittoria ha sempre un sapore particolare, sicuramente lo sapete meglio di me, e soprattutto perché quando faccio qualcosa, devo puntare al massimo risultato. Solo così posso mettermi alla prova, mostrare chi davvero sono.
Ok, ho fatto una digressione enorme sul calcetto per dire che ero stanco. Ormai mi capirete, direi.
Di che parliamo stasera?
Sarò nuovamente sincero: avevo in mente un argomento fighissimo, ma...
"Ma?"
L'ho dimenticato.
Non vi capita mai? Pensate intensamente a una cosa, su quella cosa vi vengono milioni di idee, fate centinaia di film, poi il tempo di bersi un bicchiere di the (mio dio sono tossico per questa divina bevanda) e...
Ma che stavo dicendo?
Beh, suvvia, ora sto facendo una gigantesca iperbole (figura retorica che indica esagerazione, ndr). Vi garantisco però, e chi mi conosce può ben testimoniarlo, che mi capita spesso.
Perché alla fine credo che la mia testa abbia un gigantesco filtro, che scarta tutto ciò che non gli interessa.
No, tranquilli, non scarto voi. Non mi permetterei mai. Però scarto piuttosto quelle cose che magari sono si fighe ma inutili, superflue.
Chissà, magari quell'idea dimenticata era qualcosa di simpaticissimo. Ma al mio cervello fregava poco, perché era solo un frivolo sussurro. Frivolo nel senso che, come dissi nei precedenti post, le mie riflessioni, ciò che scrivo, viene da talmente tanti flussi di parole nella mia testa che alle volte non so mai quale esce fuori. Magari domani parlerò dell'ossessione degli uomini per poter volare come avessero ali, oppure delle fenomenali prestazioni sempre ad alti livelli di uomini, ma che dico, sommi maestri come Rocco! Finché non le metterò per iscritto (Verba volant, scripta manent), saranno solo pensieri, magari anche divertenti, ma effettivamente poco importanti. Nulla in grado di impedire al mondo di ruotare, alla vita di compiere il suo naturale ciclo.
"Che tu sia maledetto, ciccione di un cervello goloso di idee!"
"Ma che ti importa, tanto ti basta un niente per trovare un'altra brillante ispirazione!"
Ehi, ha ragione. Beh, forse non sulla storia del brillante, ma guarda quanto ho scritto parlando di... di...
"Di?"
"Memoria!"
Ah già, certo. Che sciocco.
Questa cosa però mi capita anche nell'apprendimento. ...

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Direi che oggi è un po' tardino, rispetto ai miei standard, ma forse se digito veloce e in preda a questo flusso...
Buonanotte a tutti, miei cari lettori.
Vedo con piacere che, via via, questo blog cresce sempre più e, per quanto ne sia sorprendentemente felice, devo rendervene quasi la totalità del merito. Metto il quasi giusto perché, se non fossi qui a scrivere, non potrei emozionarmi per il vostro feedback positivo nelle visite.
Quindi 136 volte grazie per la posizione in classifica attuale di questo blog e altre 150 volte grazie per le visite totali che, fin ora, mi avete regalato e concesso.
Dopo questa intro di ringraziamenti, assolutamente dovuti, verrò subito al dunque. E' inutile che vi dica quale esso sia, perché se siete qui, credo che ognuno di voi pretenda di leggere le scemenze scritte nei miei sussurri. Che poi le consideriate scemenze o un modo carino per impegnare qualche minuto del vostro prezioso tempo, beh ammetto sono affari vostri, non miei. Posso solo compiacermi qualora vi piacciano, ma anche in questo caso non avrei fatto altro che il mio dovere.
Ok, mi sono perso. Avevo detto che avrei mirato dritto al nocciolo della questione e invece l'ho tirata per le lunghe grazie alle miliardi di parole che saettavano tra le sinapsi nella mia testa.
Il sussurro di oggi sarà uno forse meno simpatico, molto meno palloso (niente filosofici pipponi sfrangimaroni), ma sicuramente più tenero.
No, non nel senso che lo si può mangiare.
Nel senso dolce, per quanto queste fredde lettere digitate da una tastiera dura come il marmo lo possano mai essere.
Vi spiego subito il perché della tenerezza di questo post.
In base alla mia esperienza (praticamente nulla), mi è capitata questa notte una cosa assai bizzarra e curiosa.
Avrete notato che ogni tanto faccio allusioni su fantomatiche comparse meravigliose che mi incantano. Beh, è ovvio capire che prendono ispirazione da fatti realmente accaduti (ogni riferimento a fatti o persone reali non è affatto puramente casuale, in tono televisivo).
Stasera mi sono trovato in una di quelle situazioni.
Dicevo di rischiare, di non avere nulla da perdere, di usare la parte migliore di me a mio vantaggio.
Ok, bella teoria, ma la pratica?
La pratica dice che l'ho fatto.
E allora?
Allora (ed ecco la parte tenera...gnam), vi è mai capitato di guardare negli occhi qualcuno e perdersi nella loro immensa profondità così fortemente e selvaggiamente da avere l'intera mente stregata in un infinito blu cristallino, inerme e incapace di rispondere alle sollecitazioni sempre più rapide del cuore, per quanto questo chieda energicamente al cervello una pronta risposta?
Uno di quei momenti in cui non hai più la capacità di parlare, di intendere, di muoverti, in cui tutto è inesistente e l'unica parola in grado di rompere quel solenne momento di estasi è:"Ammaccabanane!"?
Sono sincero, avevo dimenticato una sensazione così. E sapet...

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Ricomincia la settimana!
Nemmeno a farlo intenzionalmente, l'ottavo sussurro capita di Lunedì. Che sia notte, soprattutto quella a cavallo con la Domenica, è un altro paio di maniche. Per me è e resta un Lunedì, e penso che molti di voi condividano il mio astio verso questo giorno. E' una cosa comune credo. Sancisce la fine del riposo e il ritorno al lavoro, alla fatica, alla routine. Come può essere positivo?
L'unica salvezza, valida ahimè solo per questa volta, sta nel fatto che questo sia il mio ottavo sussurro. Detto così sembra non avere un particolare significato, ma per me l'otto è un numero molto attraente. Forse perché è un infinito in verticale, e il concetto di infinito è qualcosa che mi affascina. Forse perché in me c'è un piccolo Hitler (per chi non lo sapesse, 88 è un numero nazista, perché rimanda a HH, ossia Heil Hitler, in quanto l'H è l'ottava lettera dell'alfabeto). Credo più per il primo motivo, ma non c'è una vera e propria ragione: mi piace e basta.
Allora cercherò di onorare questa mia attrazione verso questo numero cercando di creare un sussurro che mi piaccia. Avrei voluto definirlo bello, ma la bellezza è soggettiva.
Dannatamente soggettiva, al giorno d'oggi. Anche se dei canoni ci sono, nella maggior parte dei casi
Già, perché a quanto pare l'estetica va per la maggiore, e sempre meno persone puntano a vedere le persone che siamo veramente. Si diceva che l'abito non facesse il monaco, ma ultimamente se l'abito è di Zegna, tanto per dirne uno, beh direi che nasconde sicuramente un grande monaco.
Personalmente, ma forse parlo perché non appartenente alla categoria dei fighi (o dei salami), non la vedo così. Eppure è una cosa che devo calcolare, insomma devo sapere contro chi combatto, per capire il come.
Ecco, appunto, come? Come posso ovviare all'estetica e mostrare ciò che veramente questo involucro di pelle e carne contiene?
Credo che l'unico modo sia la consapevolezza. Bisogna rendersi conto dei propri limiti, perché solo conoscendo questi possiamo scoprire i nostri punti di forza. Solo così possiamo dire di conoscerci di più.
Ma non sono qui per parlarvi di me. Non sono qui per elencarvi ciò che mi rende unico rispetto a tutti gli altri, perché sono piuttosto sicuro che ve ne freghi poco, e avreste il mio pieno appoggio.
Magari starete pensando: "E allora che vuoi?"
Voglio aprirvi gli occhi. O almeno aiutarvi. Vedo sempre più persone che si arrendono a questa dura realtà, e non c'è cosa che sopporto meno della resa. Cari lettori che in questo momento vi sentite chiamati in causa, trovate i vostri punti di forza, trovate ciò che può piacere, fate leva su di quello e non arrendetevi. Scoprirete davvero che vi basterà così poco per sollevare il mondo.
Come nel calcio, no? Le piccole squadre, che non dispongono di top player, sfruttano al massimo le migliori capacità dei loro uomini. Per questo sono ostiche. ...

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Eccoci qui. Una settimana di vita per questo blog.
Una settimana a dir poco stupefacente se consideriamo che siamo volati al 153° posto nella classifica dei blog su blogfree (o almeno, questa è la posizione in cui il 25/8/13 alle 3:00am circa ci troviamo).
Come ogni traguardo, sarebbe da festeggiare con il botto. E a dirla tutta, avevo un'idea meravigliosa per questo sussurro.
Ma, come ogni qualvolta si pianifica qualcosa, così non sarà. Non proprio, per lo meno.
Perché?
Avevo accennato, nel primo sussurro, al fatto che fossi una persona semplice, normale. In base al mio concetto di normalità, nulla di più vero. Forse però ciò che io considero normale è qualcosa che, nella mentalità odierna, non esiste più. Così mi ritrovo in serate come questa sommerso da pensieri. Mi sembra di avervi spiegato come funzionano i miei pensieri: vi giuro sono tantissimi. Talmente tanti e agguerriti che l'unica cosa che vorrei fare è dormirci su, per lavorarci ad un regime più alto nei sogni (poiché il tempo nei sogni è relativo, a seconda del sogno, posso elaborare di più in meno tempo, dovrò solo adeguarmi ai ritmi imposti dal mio subconscio... vabbé paranoie!).
Perciò prendete questa come una delle mie serate "no". Non che sia arrabbiato, deluso o cosa. Ho solo tanti pensieri a cui trovare risposte, perciò hanno la priorità, secondo la mia attenzione.
E quindi stasera niente sussurro?
Ma siamo impazziti? Dico io, normalmente leggo, scrivo, ascolto musica e guardo la tv nello stesso tempo (e a volte aggiungo anche altro, se vogliamo dirla tutta), vi pare che saranno "due" pensieri a fermarmi?
Mai.
Però, e un però c'è, visto che l'argomento di stasera riguardava una mia teoria sul mondo, la quale mi sta molto a cuore e mi dispiacerebbe raccontarvela in maniera quasi superficiale, mi concentrerò solamente sull'incipit, rimandando il resto alle puntate successive.
Che voglio dire: stasera vi accenno la mia teoria, vi do le basi per proseguire, insomma, e nelle successive notti che legano i sabati con le domeniche proseguirò nell'intento di raccontarvela bene.
Veniamo al dunque.
La suddetta teoria è quella che io chiamo:"Teoria del Salame".
Detta così sembra buffa, oppure qualcosa relativa alla sfera culinaria (che sembra una brutta parola, ma non lo è).
Ecco perché serve questo sussurro come incipit. Devo gettare le basi, scavare le fondamenta, per costruire il mio palazzo.
Che cosa intendo per "Salame"? Questa è la domanda che dovreste porvi.
Un Salame, in senso quasi dispregiativo, è una persona. Una persona particolare.
Per essere specifici, è quella persona che tu vedi in giro e diresti:"Diamine, a parte qualche dettaglio, è identico a *Mr.X*!", dove Mr.X è una seconda ipotetica persona che ha caratteristiche estetico-psicologiche molto simili. Per essere più specifici, si somigliano alla lontana, si vestono in maniera simile, ha...

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Buonanotte a tutti, miei carissimi lettori.
Stasera mi trovate sfiancato e sfinito, distrutto e a pezzi, ma un po' di nastro adesivo e tanta, tantissima buona volontà mi impediranno di disertare il nostro ormai consueto appuntamento notturno.
No, l'appuntamento a cui mi riferivo non è il giro turistico in macchina per dare un passaggio a povere signorine che aspettano l'autobus sul ciglio della strada infreddolite per la pessima scelta riguardo all'abbigliamento da indossare, ma ovviamente il mio solito sussurro.
Mi spiace, ragazzo in terza fila. Capita di capire male. Se ti va di restare e sentire le scemenze che sto per dirti...
No? Preferisci quelle donzelle in difficoltà?
Beh, ti capisco. Vai, eroe!
Dunque, dove ero rimasto? Ah, si, il nostro sussurro.
Che vi racconto oggi?
Beh, ammetto che la stanchezza non mi è venuta per niente incontro. Inoltre, partendo dal solito presupposto che non sono il messia, non vi racconto proprio nulla.
Come? Voi andate ad aiutare il nostro eroe di prima?
Bene andate pure.
Anche tu? Ok, l'amicizia che c'era tra noi due è finita.
Andate, andate pure! Tanto tornerete tutti strisciando!
Pervertiti!
...
Non lasciatemi solo! Povero me...

Ok, basta digressioni e film mentali raccontati così, in maniera del tutto nonsense. Veniamo al dunque.
Già, ma qual'è il dunque?
...
...
...
Hey!
No.
...
...
...
Idea!
In realtà l'ho solo tirata per le lunghe. Come sempre, dopotutto.
I più attenti avranno già capito. Forse. Ok, no.
Vi allenerò per riuscirci.
L'argomento di oggi è, ovviamente, l'amicizia.
Ah, quindi tutta la tiritera di prima solo per quella frase del ca... Si. Esattamente.
Come dite, psicopatico? Si, qualcosa che non so, per favore?
Dai, serio per cinque dannati secondi, Morian.
In che modo intendo parlare dell'amicizia? Altro monologo pesante e noioso come quello in alcuni precedenti sussurri?
No, niente del genere.
Tutto nasce da una domanda che mi ponevo qualche secondo fa.
Quale è il modo più stupido e semplice per rovinare un amicizia?
Ne ho stilato una classifica. O meglio, un podio.
Tanti grandi esclusi, "Provarci con una ragazza e scoprire che è la sua nuova fiamma" e "Prenderlo in giro assieme ai suoi genitori". "Sbagliare destinatario di un sms", per esempio, è rimasto così deluso che si è impiccato. C'è gente però che si è suicidata per molto meno.
E allora, vediamo subito questa top3.

Gradino più basso del podio e medaglia di bronzo per "Videogames"! Si, proprio voi, un bell'applauso.
Siete scettici? Vi illumino!
"Stavo solo davanti al portiere, premevi triangolo e avevamo segnato! Invece no, mister stoca##o ha dovuto tirare, perché deve segnare lui! E come ti sbagli, il portiere nemmeno ha avuto bisogno di deviarla! La blocca...

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Il mio quinto post in cinque giorni. Beh, complimenti per l'ispirazione, caro Morian.
Ma soprattutto, immensa stima per la vostra tenacia, miei cari lettori.
Perché, diciamocelo in maniera schietta e sincera, ho usato la mano pesante nei precedenti sussurri. Spiegazioni, sogni, rischi da correre...
Che palle!
Mi ero presentato in maniera quasi simpatica, se continuo su questa via finirete con l'odiarmi!
Perciò, questa notte, dedichiamoci ad argomenti più frivoli.
Per esempio, quanti di voi hanno mai avuto a che fare con una tifosa?
Si, avete capito bene. Una ragazza che segue il calcio.
Ma, ebbene si, c'è bisogno di una premessa!
"No! Bu! Vattene via! Ciarlatano!"
"Per favore, ragazzi per favore, niente pomodori, altrimenti vi faccio pulire con la lingua!
Chi è stato? Ah, abbiamo un soldato Joker, eh?"
Ok, basta film. Arrivo al dunque (della premessa, ovviamente).
Cos'è il calcio?
Prendi il vocabolario, apri alla voce calcio e probabilmente ti dirà che è uno sport, colorando la definizione in maniera aulica e pomposa.
Ma è solo uno sport? No. E lo sapete meglio di me.
E' una fede, è una storia di devozione e lealtà, di battaglie e di eroi. E' quel momento in cui una nazione intera di tifosi trattiene il fiato per novanta minuti di passione, di fuoco, di coraggio. E' la lingua che noi tutti capiamo e parliamo, ognuno a modo suo come avessimo tanti dialetti diversi, ma è universale.
Dai, non è questo il calcio? Non è l'amore verso la meravigliosa volé di Zidane nella finale di Champions contro il Leverkusen? Non è l'odio verso il francese dopo la testata del 2006, che sfocia nella goduria alla visione di quel cartellino scaccia-paure? Non è le lacrime per la retrocessione della squadra del cuore? Non è l'amarezza e la tristezza nel vedere gli Spagnoli alzarci la coppa dell'Europeo in faccia dopo averci umiliato davanti al mondo intero?
Fin qui, le ragazze che hanno capito che il calcio è tutto questo si contano (quasi) sulle dita di una mano.
Le altre, il più delle volte, tifano la squadra del cuore dei familiari, del ragazzo, di una persona a loro molto vicina. Si appassionano per il bel calciatore, seguono le partite con entusiasmo e acquistano il merchandise in maniera folle (sono donne, lo shopping è il loro primo mestiere, specie con una carta di credito gonfia per le mani). E' probabile che la vostra ragazza, tra tute, maglie e poster del calciatore più bello ne abbia più di voi, tanto che agli occhi degli altri può sembrare che sia lei la vera tifosa, il vero maschio da divano-birra-partita-rutto libero.
Ma poi, basta porre la domanda più ovvia. Quella più scontata. E tutte dimostrano che la vera definizione di calcio è per loro ancora una sconosciuta.
Quale domanda?
Beh, non questa. Ovviamente è:"Mi sapresti spiegare il fuorigioco?"
Che poi uno non pretende di sape...

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Forse alcuni di voi speravano che mi risparmiassi questa sera, che prendessi tempo per riposare, vista anche l'ora proibitiva, ma ahimé, sono qui a tartassarvi ancora. Altra nota, altre parole, altra notte.
Ma, mio caro Morian, ma tu non hai niente di meglio da fare di notte? Non puoi dormire come tutti gli altri esseri umani? Non puoi malmenarti in maniera soddisfacente quel che ti trovi fra le gambe e lasciare perdere la scrittura, per una notte?
Certo che potrei, ma non sarei me stesso! E poi, cosa leggereste voi?
Un bel giornale, un po' di stati deprimenti sui social network, qualche rivista per adulti...
Mi rendo conto che, se non ci fossi, gli ottici dominerebbero in breve tempo il mondo.
Ok, abbiamo scherzato, torniamo seri. Abituatevi però, perché altre volte capiteranno questi sbalzi di umore, che oscillano tra la serietà e l'idiozia totale. Fanno parte di me, eliminarli è impossibile.
Con cosa ho deciso di ammorbarvi questa sera?
Dicevo nella precedente nota che non dico mai nulla a caso. Nemmeno quando parlo movimenti notturni di ragazzi soli davanti a un pc.
Solo che, ovviamente, il mio riferimento è a quei film della mente volgarmente detti "pippe mentali".
Spesso, nella mia immatura esperienza (un altro ossimoro!), mi è capitato di sentire:"Non faccio questo perché so già che poi finisce così." e mi sono sempre chiesto:"Si può essere così scemi?"
Perché?
Perché nessuno è veggente. Nemmeno chi è capace a capire le persone al primo sguardo lo è. Come puoi sapere come andrà a finire una cosa che non è nemmeno cominciata e non hai mai provato? Specie nell'ambito sentimentale, non puoi.
C'è chi dice che l'amore sia un rischio. Secondo me ha ragione in parte. Per amare bisogna rischiare, buttarsi. Magari ciò che cerchi davvero è nascosto in una persona che non hai voglia di scoprire per la tua presunzione di sapere, magari ciò che temi è solo la tua paura di sentirti dire un "no" e, per questo, non apri la porta alla possibilità che quella persona ti dica "si".
Lo cito sempre, è una frase che adoro.
Thomas Edison, che nella vita non fu proprio uno stinco di santo (ma questa è un'altra storia, che s'intreccia con quella di Nikola Tesla, per i curiosi), diceva a seguito di ogni fallimento per creare la lampadina:"Non ho fallito, ho solo trovato un modo per non realizzare la mia idea."
E' così. Diamine è così. Dopo ogni fallimento, è inutile chiudersi in bagno giorno e notte: bisogna dare anche agli altri la possibilità! (10 punti a chi centra questa citazione)
E allora, perché non rischiare? Perché non buttarsi?
Solo provando riusciamo a costruire le nostre lampadine. Solo provando è possibile realizzare i sogni.
E allora smettiamola di far castelli in aria (aiutino per la citazione di prima, quanto sono buono), smettiamola di prefigurarci il futuro. Viviamoci il momento, godiamoci...

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