Floating Whispers

  1. Whisper LXXVIII

    AvatarBy MorianDavis il 4 Nov. 2013
     
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    Stasera avevo in mente un sussurro ben diverso, ma ahimé il telefono mi ha abbandonato, la webcam del pc di mio fratello è qualcosa di atroce, perciò sono stato costretto a rimandare il tutto a tempi migliori. Magari poi mi stancherò di aspettare e lo farò lo stesso, seppur con una pessima qualità video. Vedremo.

    Perciò stasera?
    Stasera vi faccio un regalo.
    Ieri dissi che ero pensieroso. Vi rivelo il perché.
    Sono giorni che una domanda mi ronza per la testa.
    Perché veniamo al mondo piangendo?

    Ora, il perché abbia in testa questa domanda è futile. Mettiamola così: avvenimenti. La domanda però è interessante.
    Scientificamente credo che sia dovuto al fatto che respiriamo per la prima volta. Per quanto ora come ora possa sembrarci qualcosa di assurdo, magari per un bambino quella prima volta può spaventare, e la reazione più spontanea è appunto il pianto.
    Oltrepassando questa visione razionale, buttandola un po' di più sulla filosofia, è curioso che un bambino pianga proprio alla nascita. Come se fosse triste per l'avvenimento.
    In effetti vivere, soprattutto in tempi come questi, non è facile. Le soddisfazioni personali sono sempre meno, le sofferenze invece sono le stesse di sempre, ammesso che non siano addirittura aumentate. Quale aspettativa può vedere un bambino nella vita di un adulto di oggi? Il fatto che vivrà una vita lobotomizzata, ripetitiva, da robot?
    Anche se non è sempre così. Alle volte ci sono dei creativi, uomini alimentati dai sogni in grado di sconvolgere l'esistenza e vivere secondo le proprie regole, senza sconfinare nelle libertà degli altri. Uomini in grado di mettere in pausa la monotonia, fermarsi a riflettere e trovare scappatoie originali in grado di dare la speranza di una vita diversa.
    Ma suvvia, non voglio essere troppo pessimista. Dopotutto, Modugno diceva: "Ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso?"
    Ed è così. Il mondo è meraviglioso anche per la sua routine, perché è una continua sfida. Ti mette costantemente alla prova con innumerevoli difficoltà, ti spinge a tirar fuori sempre il meglio di te e a creare qualcosa sempre di migliore di quanto hai fatto la volta precedente. La vita è meravigliosa perché fatta di momenti pessimi e momenti semplici, come il sorriso di una persona a cui vuoi un bene dell'anima, in grado di renderti tutto migliore, fino a far diventare rosa perfino il cielo.
    Forse quel pianto può essere contemporaneamente di gioia e di dolore.
    Ma sappiamo tutti che questa è solo filosofia. Un bambino neonato non ha ancora, con ottime probabilità, la piena consapevolezza di tutte queste cose.

    Voglio ora porvi una domanda:
    Se avesse questa consapevolezza, piangerebbe ancora?

    Buonanotte.
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