Floating Whispers

  1. Can you hear me, Major Tom?

    AvatarBy MorianDavis il 4 May 2015
     
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    Avevo promesso, tempo fa, che un giorno sarei tornato a scrivere qui, ad impregnare parole su una pagina bianca per comunicare un qualcosa, una piccola parte di quello che i miei occhi immagazzinano nella mia mente sotto forma di migliaia di fotografie istantanee, facendo vibrare le corde dei miei pensieri e della mia fantasia.
    Ed eccomi qui, finalmente.
    Eppure oggi non c'è un vero e proprio perché.
    Non c'è un motivo ben preciso che mi spinge a scrivere.
    Mi andava di farlo, nulla più.
    Un sussurro un po' in controtendenza con i miei soliti, in cui ho sempre detto che, in fondo in fondo, un perché lo nascondevano sempre.
    In un anno e più di assenza ne sono successe di cose.
    Forse mi hanno cambiato più di quanto potessi immaginare.
    Forse invece non sono poi così cambiato.
    Non saprei dire dove sta la verità, ma che il mio bagaglio di esperienze si è appesantito è un dato di fatto. E' normale. E' la vita, dopotutto. Alle volte un po' bastarda, alle volte meravigliosa, come quelle persone che ti fanno perdere la testa sia per i loro pregi, sia per i loro difetti. Non ci capisci niente e di colpo ti ritrovi davanti alla sua soverchiante bellezza, inebriato dal suo sguardo, ammaliato dal suo dolce profumo, e l'unica parola che la tua mente stregata riesce a pronunciare è il più imbarazzante e imbarazzato dei "ciao". Lei sorride, divertita. Pensi alla figuraccia che hai appena fatto per quanto, mezzo secondo? La sua risata ti ha già corrotto ogni singolo pensiero, a tal punto che cominci a credere che quello stupidissimo "ciao" forse era perfetto così come è stato. Una femme fatale, questa vita. Decisamente. Un continuo susseguirsi di eventi, ognuno dei quali riesce a rapirmi in maniera unica.
    Forse parlo così perché, ultimamente, molte cose girano nella direzione che vorrei, o per lo meno così sembra. Forse parlo così perché la penso davvero così. Di cose che non sono andate nell'esatto modo in cui avrei pensato ne sono successe, eppure non mi hanno ferito più di tanto. C'è chi mi ha perfino chiesto come potessi essere così cinico di fronte certe scelte assurde. Non si tratta di cinismo (per quanto, forse, abbia eretto un fortezza dietro di esso), quanto di comprensione. Ho capito che il mondo, dopotutto, è quello che è.
    Le persone sono egoiste e si è perso (o non si è mai trovato) il senso di fare tanti piccoli gesti di affetto senza un secondo fine. Siamo materialisti, diciamocelo. Cerchiamo di paragonare a qualcosa di tangibile cose che non possono essere comparate. Come se la fiducia potesse essere comprata, come se l'amicizia o l'amore li trovassi al supermercato, sistemati con ordine in scaffali infiniti. Oramai tutto ha un valore economico e mi scopro sorpreso quando incontro persone con una mentalità più antica, meno consumistica di questa. Non mi ci trovo. Come se venissi da un pianeta diverso, consapevole tuttavia che il mio pianeta è proprio questo (che, ad essere sinceri, fa molto schifo da questo punto di vista).
    Con questo non dico che mi sono rassegnato rispetto a quanto scrivevo un anno fa. Anzi! Vale la pena lottare per esso, con tanti piccoli gesti e scelte che, forse, un giorno riusciranno a cambiarlo radicalmente. E sono fiducioso nel fatto che, centimetro dopo centimetro, arriverò a conquistare questa mia vetta. Per alcuni ci vorrà del tempo, per altri forse nemmeno basterà. Ma con soddisfazione potrò guardarmi allo specchio ogni singola notte consapevole di aver dato il massimo in ogni occasione, in ogni rapporto, in ogni momento. Che quel mio "massimo" fosse buono o meno, sufficiente o no, sarà il tempo a giudicarlo. Io posso solo aspettare paziente.
    Forse, in questa mia attesa, ha ragione chi sostiene che sia morto.
    Se la vita è ballare, saltare, muoversi, ha senza alcun dubbio ragione.
    Credo tuttavia che la vita sia emozione, e di esse io vivo, traendole perfino dalla più piccola cosa.
    Mi chiedo quanti riescono ad avere i brividi lungo la schiena anche solo per uno sguardo. Consuetudine, per me.
    ...Forse, in pochi hanno veramente vissuto.
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